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Economia

La nuova 'era dell'oro' romana, CODICI: "Attenti alle truffe"

Roma, con la crisi economica che morde le tasche, ha registrato un vero e proprio boom di queste attività: il giro d'affari per i titolari si aggirerebbe intorno ai 350.000 euro; molte le truffe

Le attività di compravendita di oro e oggetti e preziosi, disposte a fornire contante in poco tempo e con poche domande, sono in continuo aumento nella Capitale, al punto che sarebbe praticamente impossibile stilarne una mappa completa; secondo un comunicato dell'associazione Codici, a tutela dei consumatori, i negozi sono infatti presenti nelle zone Via Cavour, Via Principe Amedeo, Piazza Giordano Bruno, Corso Francia, Via Tuscolana, Via Tor De’ Schiavi, Corso Trieste, Cola di Rienzo, Monteverde. Addirittura spuntano anche in prossimità del Monte dei Pegni.

“Sono l’attività del momento perché consentono, in tempi piuttosto rapidi, di tamponare situazioni che appaiono senza via di uscita. In molti casi sono l’ultima spiaggia prima di chiedere un prestito alla banca, al “presta soldi” di turno o al vicino di casa che potrebbe rivelarsi un profittatore” afferma a proposito Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale dell’associazione Codici. “Siamo preoccupati – continua Giacomelli – dopo gli ultimi accadimenti ancora di più. Non sempre, infatti, l’attività dei compra oro è trasparente. Alcuni usano pubblicità ingannevoli, o peggio”. Per questo l’Associazione fornisce qualche dritta evitare le truffe che, aggiunge Giacomelli “sono, purtroppo, ordinarie”:

BILANCIE DIGITALI - Per barare sul peso c’è chi ricopre il fondo del piatto della bilancia con un sottile strato di spugna. In questo modo la spugna alleggerirà il peso dell’oggetto, anche della metà. Il negoziante dovrebbe utilizzare bilance digitali e il cliente, per accertarsi del prezzo di cessione dell’oro, dovrebbe confrontarlo in più punti vendita prima di vendere.

DOCUMENTI E SCONTRINI - “Diffidate dei commercianti che non verificano la vostra identità, registrando generalità e domicilio, perché sono obbligati, per legge, a farlo, così come richiedete sempre lo scontrino fiscale – consiglia Giacomelli.

Secondo le Associazioni Anopo e Aira il guadagno medio di un negozio si può stimare attorno ai 300mila-350mila euro annui. Per questo, il giro di affari che ruota intorno a queste attività commerciali “è talmente elevato da fare gola alla criminalità” commenta sempre il Segretario Nazionale di CODICI.
 

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