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Economia

Il 52,7% dei commercianti romani non si sente sicuro

È quanto emerge dai dati del rapporto 'L'impatto della criminalità sulle imprese del commercio e del turismo di Roma e provincia' elaborato da Confcommercio. Tra le principali cause, furti e rapine

La maggior parte dei commercianti romani non si sente sicuro. È quanto emerge dai dati del rapporto 'L'impatto della criminalità sulle imprese del commercio e del turismo di Roma e provincia' elaborato dalla Confcommercio in collaborazione con Format research presentato oggi dal presidente di Confcommercio Roma e Lazio, Rosario Cerra, insieme al viceprefetto di Roma, Ferdinando Santoriello, e del presidente di Format research, Pierluigi Ascani. 

I DATI - Per il 52,7% delle imprese romane infatti negli ultimi due anni i livelli di sicurezza sono peggiorati. Per il 41,3% non si è verificato alcun cambiamento, mentre per il 5,4% i livelli di sicurezza sono aumentati. Tra chi ha visto peggiorare l'impatto della criminalità, il 66,4% delle aziende ha registrato un aumento dei furti, il 55% le rapine, il 28,9% i fenomeni di usura e il 26,6% le estorsioni. Nel mirino, soprattutto i pubblici esercizi come bar, ristoranti, locali, alberghi e tabaccai.

IL QUESTIONARIO - Lo studio è stato effettuato sulla base di un questionario inviato a 5.000 imprese del commercio e del turismo da restituire in forma anonima. Quattrocento aziende hanno risposto alle domande e i risultati sono stati elaborati da Format research. "I dati- ha detto Cerra- dimostrano ancora una volta il pesante disagio che i nostri commercianti subiscono a causa dell'insicurezza. Negli ultimi anni l'acuirsi della crisi ha lasciato ancora più spazio al proliferare della criminalità. Oggi, per ripartire anche dal punto di vista economico abbiamo bisogno di una forte risposta da parte delle istituzioni che diano maggiore visibilità al loro operato e maggiore efficacia alla sensazione di sicurezza".

IL VICEPREFETTO – Nel corso della presentazione dello studio è intervenuto anche il viceprefetto di Roma, Ferdinando Santoriello: “Non nascondo che c'è un problema di presidio del territorio sulle periferie. I presidi delle forze dell'ordine a Roma hanno una certa concentrazione nelle zone centrali, ci sono alcuni municipi dove il rapporto tra poliziotti e popolazione è pari a 1 a 200-250, mentre ci sono le periferie dove il rapporto è di 1 a 2.500" ha affermato esponendo il progetto di delocalizzare in periferia in presidi delle forze dell'ordine. "C'è una evidente sperequazione in tal senso che però l'amministrazione sta cercando faticosamente di modificare". 

IL PIANO ANTIABUSIVISMO – Proprio oggi il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha annunciato di aver firmato una direttiva contro la contraffazione delle merci e l'abusivismo commerciale. Un piano che è stato trasmesso in tutte le prefetture d'Italia.

ASSESSORE AL COMMERCIO – La decisione del Viminale è stata accolta favorevolmente dall'assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori: "Il Piano anticontraffazione annunciato dal ministro Alfano oggi è una buona notizia per Roma e per tutti i Comuni in prima linea contro l'abusivismo commerciale, che oggi si possono sentirsi più forti nel loro impegno quotidiano. Ed è una notizia di speranza anche per i commercianti in vista del Natale, periodo in cui si concentrano spese e acquisti" ha dichiarato in una nota. "A Roma abbiamo già iniziato questo percorso per la legalità e contro la contraffazione con un protocollo siglato all'inizio di quest'anno in Prefettura con tutte le forze dell'ordine, che ha consentito di condividere banche dati, indagini e azioni sul territorio. Quel Protocollo ci ha consentito sequestri e azioni mirate a difesa del commercio legale e dei consumatori, colpendo la cosiddetta filiera dell'illegalità” ha commentato citando il caso delle 2500 imprese che utilizzavano indirizzi fittizi.

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