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Economia

La passione dei piccoli editori: l'amore e il calvario di un settore al collasso

I piccoli e medi editori arrancano. Poco il denaro, poche le vendite e tanta concorrenza da parte della grande industria editoriale. La Cna Piccola Editoria propone un'alleanza con le librerie indipendenti per superare la crisi

Roma Capitale d'Italia, Roma Capitale della Cultura, Roma Città Eterna. Nessuno si stupisce del fatto che proprio a Roma e nel Lazio si condensi la maggior parte degli operatori nel settore del libro e dell'editoria. Eppure non basta che solo nel Lazio siano presenti 180 piccoli e medi editori, non basta che ce ne siano più qui che altrove perché si possa credere che almeno sul nostro territorio il libro valga ancora qualcosa e l'editoria sia ancora produttiva e competitiva.

AL POTERE LA GRANDE INDUSTRIA EDITORIALE - Già. Perché nel corso dell’incontro di Cna Piccola Editoria che si è svolto oggi alla Casa delle Imprese Cna di Garbatella sono emerse rapidamente tutte le problematiche che affossano il mercato editoriale. Innanzitutto le dimensioni delle aziende: 9 su 10 rientrano nella categoria delle medio-piccole, solo 1 su 10 rientra nella categoria dei grandi. Tuttavia, sono proprio queste poche, ma grandi, imprese a dettare legge sul mercato del libro: con tutte le conseguenze del caso.

PICCOLI E GRANDI EDITORI: PROBLEMI E OBIETTIVI DIFFERENTI - Durante l'incontro, due punti sono stati trattati con particolare attenzione. Il primo riguarda le problematiche differenti che affrontanno piccoli-medi editori e grandi editori: è una questione di forza e di capitale. E' ovvio che le società meno grandi non possano fare affidamento su business, magari nell’immobiliare, o su grandi investimenti sui mercati esteri. Il secondo punto riguarda gli obiettivi, anch'essi differenti. Piccoli e medi editori lavorano per passione e puntano sulla qualità dei propri titoli, a differenza del grande mercato editoriale, che ragiona invece in base a numeri e feedback.

L'ALLEANZA EDITORI-LIBRERIE INDIPENDENTI VS. LA CRISI - “Oggi fare i libri non rende - dice Emiliano Guerra, portavoce dell’associazione, - I piccoli editori lo fanno per passione, e sperano che un giorno questa passione possa trasformarsi in lavoro. Oggi quello che è importante fare è allearsi con i librai, con le piccole librerie indipendenti. Noi scontiamo il calo delle vendite come loro. Le librerie in Italia sono 5.600 oggi, nel '95 erano 12mila, solo a Roma nell’ultimo anno ne hanno chiuse 10, storiche. Le librerie di riferimento delle classifiche di vendita sono 616, di queste il 30% sono indipendenti. Insieme possiamo fare la differenza”.

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