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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Cinema: la Regione Lazio finanzia i circuiti licenziano (e chiudono)

Domenica 23 giugno, le lavoratrici e i lavoratori degli otto cinema di Circuito Cinema di Roma (King, Eden, Fiamma, Maestoso, Quattro Fontane, Giulio Cesare, Eurcine, Nuovo Olimpia) hanno scioperato per tutta la giornata contro l'annunciato licenziamento di 23 lavoratori su un totale di 61 occupati

Domenica 23 giugno, le lavoratrici e i lavoratori degli otto cinema di Circuito Cinema di Roma (King, Eden, Fiamma, Maestoso, Quattro Fontane, Giulio Cesare, Eurcine, Nuovo Olimpia) hanno scioperato per tutta la giornata contro l'annunciato licenziamento di 23 lavoratori su un totale di 61 occupati.

L'Azienda, il giorno 18 giugno ha avviato la procedura per licenziare 13 proiezionisti - 6 cassiere, 3 maschere e 2 amministrativi. Senza dimenticare l'annunciata chiusura dello storico cinema Maestoso in via Appia Nuova.

Dunque, la crisi degli esercizi cinematografici a Roma è grave e necessita d'interventi collettivi delle Istituzioni e di tutte le parti sociali per impedire che a subirne le conseguenze più dure siano le lavoratrici e i lavoratori, l'anello più debole della catena.

In questo contesto, la CUB Informazione prende atto della sensibilità della nuova giunta regionale del Lazio che metterà a disposizione degli esercizi cinematografici 3 milioni di euro per il passaggio al digitale a fondo perduto

Come si vede, purtroppo i fatti smentiscono le ottimistiche previsioni del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sulla scongiurata chiusura delle sale cinematografiche.

Ed, inoltre, è preoccupante che la giunta regionale abbia proceduto nel concedere tale importante finanziamento senza confrontarsi anche con le parti sociali che rappresentano i soggetti che più stanno pagando il prezzo della crisi dei cinema a Roma (i dipendenti) nonostante le ripetute richieste d'incontro.

Dare i fondi, ascoltando solo una parte (in questo caso l'ANEC Lazio, presidente Giorgio Ferrero), può portare, malgrado le migliori intenzioni, ad accelerare il processo d'espulsione dal lavoro, come nei casi dell'UCI di Parco Leonardo e, in quello ben più consistente di Circuito Cinema, dove, non a caso, 13 dei 23 annunciati licenziamenti riguardano i proiezionisti travolti proprio a causa del passaggio alla pellicola digitale.Dare investimenti senza assicurarsi contropartite occupazionali, paradossalmente può servire da incentivo ai licenziamenti.Inoltre i problemi dei cinema a Roma non riguardano solo il digitale, da tempo, la CUB Informazione, ne ha segnalato la natura, in assemblee pubbliche, con la raccolta di firme tra la cittadinanza: la chiusura delle sale (oltre al Maestoso sono a rischio imminente di chiusura il Gregory e l'Admiral della Mediaport Cinema-Massimo Ferrero); il cambio di destinazione d'uso, il perdurante incerto futuro dell'ex circuito Cecchi Gori.E senza dimenticare che nell'ultimo anno hanno già tirato giù le saracinesche per sempre i cinema Empire, Sala Troisi e Roma.

Per tornare a chiedere l'apertura di un tavolo sulla questione dei cinema a Roma e per meglio rappresentare il proprio punto di vista, la CUB Informazione, insieme con le lavoratrici e i lavoratori degli esercizi cinematografici, organizzerà, nei prossimi giorni un presidio sotto la sede della Regione.

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