rotate-mobile
Economia

Centri estivi: tra privati e pubblici, un business redditizio

A Roma i centri estivi abbondano: divisi per municipi, pubblici o privati, con tante attività o meno, costosi o a buon mercato

Tempo d'estate, tempo di giornate spensierate, soprattutto per i bambini: finita la scuola, si affaccia il problema per i genitori di dove e a chi lasciare i figli durante i turni di lavoro.

E qui arrivano in soccorso i centri estivi, ormai diventati un vero e proprio business: proliferano in ogni città, dai più grandi, con numerose attrezzature ed istallazioni, ai più piccoli; più sono in bei posti pieni di verde, più costano. I centri estivi si organizzano nelle scuole private, nei circoli sportivi e in ogni sorta di luogo che abbia almeno un cortile: questo ha portato tante persone ad improvvisarsi gestori e organizzatori, a volte senza possedere neanche una minima esperienza.

La scelta del centro estivo dovrebbe essere anche fatta in base a quelli che sono gli interessi del bambino, a volte poco presi in considerazione. Non si pensa infatti che in molti centri i ritmi delle giornate restano quelli della scuola: così c'è il rischio di perdere il senso della vacanza. Le giornate sono sì impegnate, ma spesso faticose e i bambini non hanno l’occasione di appropriarsi di spazi e tempi propri.

A Roma sui centri estivi si ha veramente l'imbarazzo della scelta, scelta che molte volte viene effettuata anche in base alla retta: chiaro che un centro estivo dei Parioli costerà sicuramente di più di uno a San Giovanni, senza pensare alla differenza che esiste tra un centro privato ed uno comunale.

Per il Tennis Club ai Parioli, per esempio, si arriva a spendere dai 150 ai 200 euro a settimana: lezioni di tennis, piscina, calcetto e così via. A Montesacro invece per andare al Plesso Walt Disney si paga appena un terzo: 50 euro a settimana. Chiaramente le attività e gli spazi offerti non sono gli stessi: questione di gusti, ma soprattutto di portafoglio.

I vari municipi della città ogni anno mettono a disposizione dei finanziamenti per i centri estivi, attraverso dei bandi: ciò fa sì che a volte i centri cambino e, con essi, il personale addetto alla sorveglianza e all'educazione dei bimbi. I centri privati, invece, sono certo più costosi ma forse vi sono delle maggiori garanzie sul fatto che il personale non si rinnovi di anno in anno.

C'è anche da dire che i posti molte volte, visti i prezzi ridotti, sono limitati o comunque, giustamente, riservati in quantità maggiore ai meno abbienti, in riferimento a quello che è il modello ISEE e, quindi, la fascia di reddito.

A Roma quindi le alternative non mancano: l'importante però è che la scelta sul centro sia condivisa anche dai bambini.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Centri estivi: tra privati e pubblici, un business redditizio

RomaToday è in caricamento