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Caffè della Pace resta a rischio: non ritirato lo sfratto nei confronti della proprietaria

L'avvocato della famiglia Serafini conferma la volontà di far liberare i locali del Bar. La Cna rinnova l'appello alla raccolta firme per salvare il Caffè

"Apprendo con amarezza dall’avvocato che difende la conduttrice del Caffè della Pace che l’Istituto teutonico pontificio Santa Maria dell’Anima, proprietario del locale, ha confermato la volontà di rendere esecutiva l’ordinanza prevista dal magistrato: lo sfratto dei locali, senza nessuna possibilità di apertura nei confronti della conduttrice, è quindi ormai inevitabile. Questo determina la chiusura assoluta dell’antico Caffè, in quanto la stessa Serafini risulta essere proprietaria del marchio e delle stigliature. E così uno dei poli storico-culturali della città chiuderà i battenti, privando i cittadini e i turisti di un bene di grande valore". Queste le parole di Giulio Anticoli, presidente Cna Roma Città Storica e Associazione Botteghe Storiche, che sembrano porre definitivamente la parola 'fine' alla storia del famoso locale romano.

Solo qualche giorno fa era stato dato l'annuncio di una possibile salvezza per il Bar. Una salvezza fasulla che non riguardava appunto la famiglia Serafini. Lo aveva scritto sul suo profilo facebook la titolare Daniela Ripanti e lo aveva ribadito Anticoli. Il Presidente della Cna aveva infatti sostenuto che la confusione generata dalla notizia era causa del blocco spontaneo della raccolta firme.

Per attirare nuovamente l'attenzione sul problema è stato quindi programmato un incontro al Bar della Pace. Un incontro su cui, a questo punto, Anticoli pone ancora di più l'accento. "Si rende ancora più necessario chiamare a raccolta la città e le istituzioni al presidio dell’8 aprile che abbiamo organizzato insieme alla presidente del I municipio Sabrina Alfonsi", commenta. "Interverranno, tra gli altri, l’assessore a Roma Produttiva, Marta Leonori, il vicepresidente vicario dell’Assemblea capitolina, Franco Marino, la senatrice Daniela Valentini. Ci appelliamo affinché tutti esercitino quanto è nelle loro possibilità  per non privare i cittadini di uno dei suoi patrimoni” così Giulio Anticoli, presidente Cna Roma Città Storica e Associazione Botteghe Storiche".

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