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Economia Casalotti / Via della Maglianella

Bplus, i dipendenti proclamano lo stato di agitazione permanente

Domani presidio pacifico davanti alla Prefettura per protestare contro il licenziamento di 300 dipendenti

I dipendenti della B Plus, società di gestione per l'offerta di giochi pubblici (ovvero giochi autorizzati dall'Amministrazione e quindi riconosciuti legali), riunitisi in assemblea straordinaria lo scorso 18 febbraio, hanno deliberato uno stato di agitazione permanente che confluirà domani in un presidio pacifico davanti gli uffici della Prefettura di Roma, per manifestare pubblicamente contro la revoca della concessione da parte dei Monopoli di Stato arrivata tramite informativa da parte dell'ufficio. "L'informativa è stata rilasciata in palese contrasto con la normativa vigente ed ha il solo scopo di revocare la concessione, così favorendo le aziende concessionarie concorrenti", si legge nel comunicato stampa diffuso questa mattina dagli attivisti dipendenti della società.

La B Plus è stata infatti esclusa dalla procedura di selezione indetta dall' AAMS (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) per il rinnovo della concessione di gestione della rete telematica che consente la raccolta del gioco tramite apparecchi da intrattenimento. Cosa vuol dire in concreto: la società sarà in pratica costretta a cessare la sua attività, con il conseguente licenziamento dei suoi circa 300 lavoratori impiegati i quali, tra l'altro, non potranno essere riassorbiti in alcun modo.

C'è in ballo "la  chiusura di un'azienda efficiente e produttiva che, nel pieno rispetto della Concessione in essere con AAMS, ha sempre adempiuto a tutti gli obblighi assunti, garantendo allo Stato, nel corso degli anni, il regolare ed integrale pagamento dell'imposta erariale pari a circa 6 Miliardi di Euro". Non solo. "B Plus ha sempre curato gli interessi dei propri dipendenti e collaboratori, privilegiando, soprattutto in un contesto storico e sociale così difficile, l'inserimento di giovani professionalità la cui età media si aggira intorno ai 30-35 anni, dando la possibilità di formare e accrescere le loro competenze, garantendo perfino la messa a disposizione di un asilo nido aziendale per i loro figli".

Lo stato di agitazione si articolerà in diverse iniziative, proprio come la manifestazione di domani, tese alla difesa della dignità e del ruolo dei lavoratori, nel corso delle quali saranno prestati solo servizi minimi essenziali.

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