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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Aumento biglietti Atac, l'assessore difende l'azienda: “No demagogia”

Ieri l'approvazione del bilancio industriale di Atac e gli aumenti significativi di biglietti e abbonamenti. L'assessore Lamanda difende la municipalizzata

Contro le critiche nate dalla decisione di aumentare i prezzi di biglietti e abbonamenti Atac si leva a scudo l'assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico del Comune di Roma, Carmine Lamanda dichiarando: “La situazione di Atac che abbiamo davanti è di una gravità tale che è completamente fuori luogo, oltre che inutile, fare polemiche o dare libero sfogo alla demagogia. I conti aziendali relativi alle perdite accumulate sono lo specchio drammatico di una situazione che non era più sostenibile, in un settore cruciale e importante nei servizi pubblici erogati alla cittadinanza".
L'approvazione del piano industriale di Atac, avvenuta ieri, porterà quindi diversi cambiamenti per il 2012 e, intanto, ha già portato un mare di critiche.   Il motivo principale sono i forti aumenti del costo di biglietti e abbonamenti, per farsi un'idea basterà ricordare che il biglietto singolo aumenterà del 50% passando da 1 euro a 1,50.

"La vera storia delle perdite di Atac - prosegue Lamanda - è negli oltre 3 miliardi e 400 milioni di euro accumulati tra il 1990 e il 2002 quando il Comune di Roma faceva fronte alle perdite societarie indebitandosi con le banche. Il debito con le banche è ancora là e concorre al grande indebitamento che i cittadini romani pagano di tasca propria con oltre 200 milioni di euro all'anno da versare alle casse dello Stato per il finanziamento della gestione commissariale: tasse che pagano inefficienze mai affrontate. Nel 2002 - aggiunge l'assessore - una legge ha opportunamente vietato il ricorso all'indebitamento per il ripianamento delle perdite limitandone l'utilizzo per i soli piani di investimento. Da allora le perdite, non più fronteggiabili con il debito, si sono accumulate sul patrimonio dell'azienda. Dal 2002 al 2007 per altri 800 milioni di oneri con un ritmo di oltre 100 milioni all'anno ridotti solo negli ultimi tre. Le misure adottate sul piano patrimoniale dall'Amministrazione hanno inteso restituire ad Atac le basi per la propria autosufficienza sul piano gestionale così che la stessa è oggi in grado di programmare circa 460 milioni di investimenti per migliorare la qualità del servizio". "L'intervento sulla tariffa - precisa Lamanda - è un contributo solo parziale a un piano di risanamento che contiene importanti apporti pubblici per il rilancio della qualità del servizio ed è improntato a un criterio di tipo selettivo che non riguarderà le cosiddette fasce deboli, anziani, invalidi, studenti e disoccupati e prevede un modesto incremento di 5 euro al mese per gli utenti abituali lasciando così indenni dalla manovra circa mezzo milione di cittadini e concentrando i suoi effetti sugli utenti occasionali, i cd city users, con un incremento che comunque mantiene la tariffa di Roma sotto il benchmark nazionale e verrà compensato da un allungamento sul tempo di utilizzo del ticket".

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