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Auchan, 75 dipendenti a rischio licenziamento

L'azienda ha avviato una procedura di mobilità per i lavoratori dei punti vendita di Casalbertone, Collatina e Fiumicino, su cui già gravano riduzioni stipendiali. Per questo, oggi i lavoratori parteciperanno allo sciopero davanti all'ambasciata francese con i dipendenti della Carrefour

Anche i lavoratori dei magazzini Auchan prenderanno parte allo sciopero di oggi organizzato da tutti i sindacati che rappresentano la grande distribuzione italiana, in protesta davanti all'ambasciata francese. L'azienda francese si trova ad affrontare una situazione di crisi e, per risanare gli utili aziendali, ha adottato la politica di tagliare sui costi del lavoro dipendente.

Oltre alla crisi della catena Carrefour, che sta interessando circa un centinaio di lavoratori romani, situazione simile riguarda anche l'azienda Auchan. Questa, infatti, ha attuato procedure di mobilità in tutta la Penisola. La catena in Italia gestisce 51 punti vendita e un totale di quasi 11.500 dipendenti. Di questi, a livello nazionale, in 1.500 rischiano il licenziamento. Motivo: la catena negli ultimi anni ha registrato un calo dell' 8% degli utili, per un totale di 50 milioni  di euro, dovuta, a parere dei vertici, a una concorrenza sbagliata soprattutto al sud Italia. Alla base di questo gap ci sarebbero scelte economiche sbagliate e non adeguate alla situazione italiana della grande distribuzione.

Sembrava che Roma dovesse rimanere fuori dagli esuberi, ma non è stato così. Perchè, qualche giorno fa, è arrivato l'annuncio dell'azienda: su 75 dipendenti sarà attivata la procedura di mobilità. E nei tre punti vendita maggiori della città: Casalbertone, Collatina, Fiumicino. Le misure che l'azienda ha imposto sui suoi lavoratori sono tutte restrizioni stipendiali: per esempio, la rinuncia alla quattordicesima, il blocco degli scatti di anzianità, e il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale. "Inoltre - ha spiegato Gianni Lanzi, della Filcams Cgil, tra i promotori dello sciopero - l'Auchan fa parte di Federdistribuzione, che già in precedenza non ha voluto rinnovare il contratto nazionale".

In sostanza, o i lavoratori rinunciano allo stipendio o perdono il  posto.

I licenziamenti dovevano inizialmente riguardare solo il sud, ma ora sono state avviate procedure di mobilità in tutta la Penisola. Anche se, in realtà, 267 posti sono concentrati solo in Sicilia e 300 provengono dai grandi ipermercati campani, finchè non sono giunti fino a Roma.

Per questo i sindacati hanno indetto lo sciopero di domani, ma non escludono altre azioni, perché l'azienda insiste a proseguire sui suoi passi. Intanto, per domani è annunciato lo sciopero, ma nessuna forza sindacale ha escluso ulteriori azioni, se l'azienda non dovesse cambiare politica.

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