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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Assenteismo Atac, la replica del sindacato: "Grave carenza di organico"

La polemica dopo un articolo de 'Il Messaggero' in merito al record di assenze, circa 1.400 al giorno, e la risposta del segretario regionale della Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti, Paolo Ventura

Sono circa 1.4000 gli impiegati, autisti, operai e macchinisti dell'Atac che ogni giorno non si presentano a lavoro. Assenze giustificate da certificati medici o familiari. Sono i dati resi noti da 'Il Messaggero' che in un dettagliato articolo ha puntato il dito contro i dipendenti dell'azienda capitolina dei trasporti. Una percentuale che si aggira intorno ad una media giornaliera del 15% ma non mancano i picchi che superano anche il 20%. L'ultimo caso è stato registrato lo scorso agosto, "mese in cui c'è stata una vera epidemia". A questi si aggiungono le numerose richieste di inabilità alla guida, vertiginosamente aumentate negli ultimi tre anni, e i "liberi con paga" con cui s'intendono gli autisti di turno ma per i quali non si dispone di mezzi da guidare e che di conseguenza vengono lasciati a casa, liberi dal servizio.

I DATI - Secondo quanto riportato da 'Il Messaggero', dei 6.5000 autisti assunti dall'azienda circa 970 restano a casa ogni giorno. A questi si aggiungono gli amministrativi, poco più di un centinaio giornalieri su 1300, circa 300 operai su un totale di 3.000. Un caso a parte i macchinisti (qualche unità su 450 dipendenti), probabilmente per il fatto che il loro contratto è legato in qualche modo anche alle loro presenze. Ma a destare clamore è soprattutto il numero degli autisti che chiede l'inidoneità alla guida, ovvero il diritto a non guidare più un bus a causa di problemi fisici (sciatica, mal di schiena, o altro). Esistono due tipi di inidoneità, quella temporanea e quella definitiva. In entrambi i casi l'autista dovrà presentare un primo certificato medico, seguito da altri esami e visite.

LE VISITE MEDICHE - Fino al 2010 le visite mediche venivano eseguite dall'Asl attraverso la struttura pubblica dell'ospedale San Giovanni. I numeri si aggiravano intorno a una cinquantina di autisti l'anno con inidoneità alla guida (unica eccezione nel 2005 con un picco di richeste). Negli ultimi tre anni, durante i quali la gestione è passata alla struttura privata del centro diagnostico Pigafetta, il numero di inidonei è salito da 50 a 607, di cui 387 temporanei e 220 definitivi, circa il 10 per cento complessivo di tutti gli autisti, con la conseguente modifica del sistema delle visite d'idoneità obbligatorie per gli autisti. Mentre prima la visita era semestrale, oggi è diventata quadrimestrale.

I "LIBERI CON PAGA" - Intanto l'azienda ha programmato l'avvio di una selezione per 350 nuove assunzioni di autisti, con eventuali contratti a tempo determinato, e di altrettanti posti di lavoro. Ma resta aperta la questione dei "liberi con paga", una percentuale di 6-7% di autisti che ogni weekend vengono impiegati ma senza lavorare. Ciò significa che la domenica, o nei giorni infrasettimanali, ogni autista (per vari motivi di organizzazione del lavoro) viene "liberato" dal servizio pur risultando al lavoro.

LA REPLICA - Alla polemica avanzata dal giornale risponde con una lettera il segretario regionale della "Fast/Confsal" (Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti), Paolo Ventura. "Riteniamo che l'attenzione manifestata nei confronti dei seppur numerosi problemi economici, finanziari ed organizzativi che gravano sulla Società ATAC, così come riportata in cronaca possa fuorviare l'interesse della pubblica opinione rispetto ai reali obiettivi che possano realmente rilanciare la più grande azienda di trasporto pubblico d'Europa.

Ci sembra d'obbligo premettere che il trasporto pubblico locale riveste un carattere socialmente irrinunciabile per una Società che voglia definirsi civile e che il relativo livello di erogazione del servizio deve assumere livelli quali-quantitativamente adeguato, nella fattispecie, alla Capitale d'Italia. Ciò posto non crediamo sia di secondaria importanza l'aspetto relativo alla qualità di lavoro del personale addetto, il quale garantisce nonostante le difficoltà quotidiane la regolarità del servizio alla cittadinanza.

La Categoria degli Autoferrotranvieri è purtroppo sottoposta da tempo e ciclicamente ad attacchi mediatici di ogni genere, non sempre a ragione. Qualche collega 'malizioso' legge, in alcune pagine di numerosi quotidiani, malcelate intenzioni di affossare ATAC Spa a vantaggio di speculazioni ed interessi privati. La FAST/Confsal, certa che il Vostro quotidiano intenda fornire una rappresentazione dei fatti scevra da dietrologie, Vi invita ad approfondire le reali disfunzioni che non permettono l’erogazione di un servizio adeguato e ad evitare titoli ad effetto che non rendono giustizia alla realtà ma creano un clima di inutile ostilità verso i dipendenti di ATAC.

Con l'occasione, ed in riferimento agli ultimi articoli pubblicati, ricordiamo che il personale operativo di ATAC soffre una pesante carenza di organico che non permette il recupero psico-fisico e pertanto l'incidenza dell'insorgere di patologia aumenta notevolmente; che l'inidoneità alla guida è purtroppo una conseguenza di gravi patologie, spesso causate dall'usura conseguente alle peculiari condizioni di lavoro e pertanto i dipendenti di ATAC non 'chiedono l'inidoneità' ma la subiscono; che la perdita di corse e l'impossibilità di utilizzare autisti dipende dalle difficoltà nella manutenzione dei mezzi e la conseguente indisponibilità degli stessi;
che la prima azione da attuare in ATAC non è togliere soldi ai dipendenti tramite i 'contratti di solidarietà' ma deve essere la riduzione reale dei Dirigenti, l'eliminazione dei supermerminimi, la riduzione dei quadri, la reinternalizzazione delle lavorazioni strapagate alle ditte esterne, la revoca delle eventuali consulenze esterne
".

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