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Almaviva, fallito l'incontro al ministero: avanti con i 1.666 licenziamenti

Destinata alla chiusura la sede romana. Dopo il 'no' all'accordo siglato prima di Natale, i sindacati hanno chiesto di riaprire la trattativa. La nuova convocazione del viceministro Bellanova ha dato però una fumata nera

Fumata nera al termine dell'incontro che si è tenuto nel pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vicenda della sede romana di Almaviva Contact. Governo, sindacati e azienda non hanno trovato alcuna intesa per salvare i 1.666 posti di lavoro della multinazionale del call center nella Capitale. Un incontro in extremis, quello convocato ieri in tarda serata dal viceministro Teresa Bellanova, con il quale si è tentato di riaprire il tavolo delle trattative dopo che nella notte tra il 21 e il 22 dicembre scorso le rsu romane non accettarono l'accordo che era già stato sottoscritto dai colleghi napoletani: tre mesi di cassa integrazione e i tempi della trattativa prolungati fino al 31 marzo 2017 con la prospettiva, però, di una riduzione degli stipendi. 

Dopo il rifiuto siglato prima di Natale, la partita sembrava definitivamente chiusa. A chiedere di riaprirla, gli stessi sindacati che nei giorni scorsi hanno interpellato i lavoratori con un referendum. Il risultato, di fatto, ha sconfessato la scelta delle rsu romane, che a loro volta avevano deciso sulla base di quanto emerso dalle assemblee con i lavoratori.

I sindacati di categoria, Slc Cgil, Fistel Cisl , Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni, ieri hanno chiesto così un incontro all'azienda, al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a quello dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e alla sua vice Teresa Bellanova. Obiettivo: accantonare il rifiuto dello scorso 22 dicembre e raggiungere un'intesa simile a quella di Napoli anche per Roma. "Ognuna delle organizzazioni sindacali ha proceduto a effettuare proprie consultazioni dei lavoratori della sede di Roma" hanno scritto i sindacati in una lettera. "E queste assemblee hanno visto la partecipazione della stragrande maggioranza dei lavoratori e registrato la maggioranza di consensi a favore della sottoscrizione dell'intesa raggiunta la notte del 21 dicembre scorso".

Uno scenario contro il quale Almaviva, ieri, con un lungo comunicato stampa, ha opposto un muro dichiarando di essere ormai fuori tempo massimo. Oggi la convocazione da parte del viceministro che però non ha cambiato le carte in tavola. "Purtroppo l'azienda ha avanzato difficoltà anche dal punto di vista della tenuta della procedura e quindi ha ribadito il mantenimento dell'accordo dei lavoratori di Napoli e il mancato accordo con Roma che non ha firmato" ha spiegato il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, parlando a Rainews24. Molte lettere di licenziamento sono già nelle mani dei lavoratori. 

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