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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Guerra ai canoni in nero: un'altra vittoria legale di Unione Inquilini

Sfratto per finita locazione? Non applicabile se il contratto d'affitto è stato registrato dopo la legge 23/2011. A stabilirlo è un'ordinanza del Tribunale

Ancora un'importante vittoria portata a casa dai rappresentanti di Unione Inquilini Roma, il sindacato per il diritto alla casa, che da tempo ormai si batte per sconfiggere l'universo dei contratti a nero. La "guerra" è iniziata con la nuova legge 23/2011, detta anche della cedolare secca, che dà la possibilità a chi è in affitto in nero di registrare il contratto e pagare un canone circa 10 volte inferiore al precedente e pari annualmente a 3 volte la rendita catastale. Prima il caso di San Lorenzo, poi Torpignattara, poi la causa vinta il 29 settembre, in cui il giudice ha stabilito la non validità di uno sfratto per morosità in quanto relativo a un contratto registrato a luglio, cioè dopo l'emanazione della 23/2011. 

Stavolta la causa vinta è la prima ad avere come oggetto uno sfratto per finita locazione. Stiamo parlando di un appartamento di medie dimensioni in zona piazza Fiume in affitto a tre giovani studentesse con un contratto irregolare dal 2003. Contratto che è stato registrato solo nel luglio 2011, e cioè oltre il termine stabilito dalla cedolare secca. Quindi? Il canone di affitto si è ridotto dai circa 1050 euro mensili a ben 470, la scrittura è diventata regolare e valida 4 anni più altri 4. Prima della registrazione il contratto prevedeva la conclusione dell'affitto il 31 gennaio 2012, data alla quale si è appellata la proprietaria per sfrattare le tre giovani inquiline. Il giudice però ha fatto valere la nuova formula contrattuale che vuole la permanenza in caso delle inquiline per altri minimo 4 anni. Risultato? La proprietaria dell'appartamento non può sfrattare nessuno perché nella pratica è come se il contratto pre luglio 2011 non fosse mai esistito e con esso neanche la fantomatica scadenza del 31 gennaio. L'accusa ha tentato di ridurre le tempistiche ai soli primi 4 anni (e quindi al 2015) ma invano. 
 
"Per il momento non abbiamo perso neanche una causa - ci spiega l'avvocato Guido Lanciani di Unione Inquilini - e su cento lettere inviate ai proprietari  possiamo dire che un buon 30% lo stiamo seguendo con cause che o hanno avuto esito positivo o sono in stand by, di un altro 30-35 % stiamo ancora aspettando eventuali risposte". Il dato curioso riscontrato dal legale è che un altro 30 % ancora di proprietari pare rinnegare il contratto sostenendo la versione dell'aver semplicemente ospitato gli "affittuari". Detto questo i risultati sono comunque ottimi e la lotta pare essere solo agli inizi.  

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