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Economia

200 quintali di pane cestinati al giorno: l'allarme dell' Unione Panificatori

Il Presidente dell'Unione Panificatori, Giancarlo Giambarresi, lancia un appello affinchè si possa trovare un modo per ridistribuire questo bene prezioso ai meno fortunati

Duecento quintali di pane e affini ogni giorno a Roma finiscono nell'immondizia. A darne notizia è Giancarlo Giambarresi, il presidente dei Panificatori. La conferma arriva proprio dai dati del 2011 raccolti dall'Unione Panificatori e della Confcommercio. "E' scandaloso - commenta Giambarresi - che in un momento economico così delicato, in cui le fasce della povertà romana si sono ampliate e tanti immigrati bisognosi bussano alle nostre porte, il pane, il re della tavola, finisca nell'immondizia", afferma Giambarresi che lancia un "appello alle istituzioni locali affiché si trovi il modo di ridistribuire questo prezioso bene ai meno fortunati".

Il problema del pane invenduto nella Capitale riguarda i panifici al dettaglio, "dove in tempi di crisi le vendite hanno registrato cali significativi", ma soprattutto la grande distribuzione (supermercati e ipermercati) in cui "viene osservata la regola degli scaffali sempre pieni. Vogliono che il pane sia esposto in grandi quantità - riferisce Giambarresi - e ne prendono sempre più di quanto riescono a venderne. Gli avanzi vengono detratti dall'importo che dovrebbero pagare e nella maggior parte dei casi vengono gettati".

Nel lanciare l'allarme, i panificatori romani guardano "a tutte quelle associazioni di beneficienza, come il Banco Alimentare o la Caritas, che si occupano di senza tetto, famiglie disagiate, immigrati. Creando una rete potremmo riempire le loro mense e i loro scaffali, evitando tanti sprechi e a costo zero per la collettività. Servirebbe solo che le istituzioni convocassero i protagonisti di questa filiera (produttori artigianali e industriali, la grande distribuzione,le associazioni di beneficienza interessate e le associazioni di categoria) per trovare un modo per ridistribuire questo ciclo di qualità intatta a chi ne ha bisogno. Noi vogliamo offrirlo gratis - conclude il presidente della categoria - e per farlo abbiamo bisogno di poco: un servizio di trasporto ben organizzato con 4-5 punti di riferimento su Roma".

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