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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Teatro Dell'Opera: contratti non rinnovati per 200 precari

In base a quanto dichiarato dall' Unione Sindacale di base del teatro, il decreto Bondi sta devastando e uccidendo il mondo dell'arte e del teatro. Si tratta "dell'ennesimo attacco alla cultura e ai lavoratori." Domani una manifestazione in piazza Beniamino Gigli

L' Unione Sindacale di Base (Usb) del teatro, ha deciso di denunciare una situazione che "sta portando all'agonia senz' appello e di conseguenza alla morte del teatro dell'Opera". Al Teatro dell'Opera di Roma solo nei mesi di novembre e dicembre circa 200 precari non avranno il rinnovo del contratto di lavoro e altre decine ne seguiranno nel corso del 2011:  artisti, tecnici e maestranze, tutti precari storici che erano impiegati nel Teatro da anni, in alcuni casi decenni, in maniera continuativa.

Il Sindacato ha spiegato: "E questo è solo il primo e non ultimo degli effetti devastanti del Decreto Bondi in quanto, senza più questi professionisti dello spettacolo non potrà essere garantita la continuazione della produzione delle rappresentazioni ed a breve metterà in pericolo la sopravvivenza del teatro stesso. Il fatto più rilevante è che il Decreto è stato convertito in legge a metà anno a programmazione già avviata e contratti di lavoro già in essere, ed anche l'amministrazione più virtuosa non avrebbe modo di salvaguardare la forza lavoro necessaria alla produzione; ed è preoccupante - prosegue l'Usb del teatro - che tutto ciò sta passando sotto il silenzio assordante dei sindacati concertativi e soprattutto del sindaco di Roma e del presidente del teatro, Alemanno che, nei mesi scorsi, aveva promesso un rilancio del Teatro dell'Opera ed il mantenimento dei livelli occupazionali". "Ora questi lavoratori con contratto scaduto - prosegue Usb - si aspettano che Alemanno intervenga presso il ministro e il governo per condividere le soluzioni che permetterebbero di avviare un percorso a salvaguardia dei posti di lavoro, anche se Usb è fermamente convinta che solo l'abrogazione della legge possa riportare la situazione alla normalità.”

Il Sindacato denuncerà pubblicamente questa situazione che viene definita “l' ennesimo attacco alla cultura e ai lavoratori”, domani alle ore 15.00 in Piazza Beniamino Gigli. La manifestazione, alla quale è stato invitato anche Alemanno, è stata organizzata in piazza all'aperto a causa della “negazione da parte della Direzione della Fondazione di una sala interna al Teatro, nonostante la tragicità del momento avrebbe richiesto una sensibilità diversa verso i lavoratori colpiti da questa immensa sciagura".
 

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