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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

Teatro, il mondo dello spettacolo contro la delibera: "La casa degli orrori"

Le associazioni culturali e i lavoratori del mondo dello spettacolo scrivono una lettera aperta contro la delibera dell'assessore Dino Gasperini che riunisce i cosiddetti "teatri di cintura"

L'hanno già ribattezzata "La casa degli orrori e delle burocrazie" e il riferimento è alla Casa dei Teatri e alla costituzione dei teatri di cintura determinati con la delibera di Dino Gasperini riguardante il mondo del teatro.

Scrivono le associazioni e i lavoratori del mondo del teatro:

Sei teatri e tre milioni di euro: la delibera fantasma dell’Amministrazione, uscita ieri come un coniglio dal cilindro, regolamenterà i cosiddetti teatri di cintura e alcuni spazi culturali adibiti a luoghi di spettacolo.

La delibera è l’ennesimo atto di una giunta incapace di sostenere la produzione artistica e di promuovere politiche culturali degne di una capitale europea. L’elemento più preoccupante è la mancanza di trasparenza nei criteri, in un provvedimento che denota grave incompetenza: un progetto senza capo né coda, incapace di mettere a valore le professionalità e le pratiche virtuose di chi anima e propone oggi cultura e spettacolo a Roma. Pensando di risolvere ‘d’imperiò e senza una visione organica i problemi del sistema teatrale romano, si producono danni in un tessuto culturale molto fecondo e vitale.

Dietro alla delibera, s’intravede lo spettro di meccanismi clientelari e di logiche di spartizione. Sarebbe opportuno che in tempi così gravi di crisi, le risorse a disposizione fossero impiegate su progetti strutturali e non dissipate in operazioni di facciata a pochi mesi dalle elezioni.

Nel dettaglio:

- Ingerenza partitica. Il Comitato di indirizzo, a cui è affidata la programmazione artistica, è tutto di nomina politica: degli otto membri che lo compongono, cinque sono espressione diretta o indiretta dell’Assessorato alle Politiche Culturali e dei Municipi.

- Accentramento. La gestione del polo culturale cittadino sarà delle mani di un unico super-Direttore Generale. È un modello incapace di regolamentare realtà territoriali così diversamente radicate come i teatri in questione, di moltiplicare l’offerta culturale e di valorizzare le potenzialità che ciascun territorio esprime.

- Monopolio. La gestione e il mantenimento del sistema (un ennesimo apparato burocratico) è consegnata a Zetema Progetto Cultura s. r. l. che gestisce già tutto il sistema museale cittadino e i Grandi Eventi di Roma Capitale, accentrando poteri e grandi finanziamenti nelle mani di un’unica società. Come da consuetudine ormai affermata a Roma, senza indicare alcun criterio di trasparenza né istituzione di bando pubblico. Si rafforza così una grave anomalia che vede Zetema detentrice di un vero e proprio monopolio nella gestione delle attività culturali cittadine.

- Una programmazione a giornate impedisce una progettualità di ampio respiro, un reale radicamento sul territorio e una continuità nelle relazioni con artisti, compagnie, operatori e con il pubblico. Se la delibera recepisce la necessità di garantire prezzi accessibili, lo fa però proponendo soluzioni pericolose: i biglietti a tariffe differenziate rischiano di distinguere tra una programmazione di serie A e una programmazione di serie B. Una trovata approssimativa che sfiora il ridicolo.

- Bilancio. La mancanza di trasparenza nella distribuzione delle risorse messe a disposizione del nuovo polo culturale rende ancora più oscura l’intera operazione. Come si spiega l’assegnazione di 250.000€ per Tor Bella Monaca, un teatro composto da due sale professionali per un totale di oltre 400 posti, a fronte dei 312.000€ assegnati a Villa Torlonia? Ancora una volta nei bilanci di questa amministrazione, non è chiara la copertura finanziaria.

Una delibera che non è in ascolto né dei bisogni e dei desideri dei cittadini né delle urgenze degli artisti e degli operatori. Quello che più risuona è l’assordante mancanza di reale rapporto con i territori e chi li abita. Una politica chiusa nei propri palazzi e drammaticamente farsesca.

Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, le operatrici e gli operatori, le realtà teatrali di Roma

Prime adesioni.

TEATRO VALLE OCCUPATO

NUOVO CINEMA PALAZZO

ANGELO MAI

C. RE. S. CO LAZIO

RIALTOSANTAMBROGIO

ZTL

TEATRO FURIO CAMILLO

ASS. CULTURALE ARCHIMANDRITA

KOLLATINO UNDERGROUND

COORDINAMENTO CULTURA BENE COMUNE

MARGINE OPERATIVO

TEATRO DELLE APPARIZIONI

ASS. AMNESIA VIVACE

TEATRO FORSENNATO

ASS. CULTURALE SETTETESTE

ASS. CULTURALE SEMINTESTA

ASS. CULTURALE lacasadargilla

ASS. CULTURALE SEMIVOLANTI

COMPAGNIA QUELLICHERESTANO

ASS. CULTURALE 20chiaviteatro

ASS. CULTURALE PSICOPOMPOTEATRO

ASS. TERRE VIVACI

COMPAGNIA ARTENOVA

COMPAGNIA LAFABBRICA

COMPAGNIA VERONICA CRUCIANI

FABRIZIO PARENTI

NICOLA DANESI DE LUCA

DANIELE TIMPANO

DARIO AGGIOLI

MAURO TIBERI

SABINA DE TOMMASI

LUCA VENITUCCI

FRANCESCA MANCINI

ANDREA COSENTINO

CLARA GALANTE

ALESSANDRA FELLI

MARCELLO COTUGNO

ADRIANA MIGLIUCCI

GINO AURIUSO

ANGELA SAJEVA

ANDREA POCOSGNICH

CHRISTIAN RAIMO

PAOLO ZUCCARI

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