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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

Case d'autore: da Pirandello a Keats, i gioielli romani per arricchire l'offerta turistica

Sono 11 quelle già aperte e visitabili, patria dei grandi scrittori, artisti e poeti che hanno popolato Roma negli ultimi due secoli. Alcune già esistenti da anni, ma sempre sottovalutate. L'assessore Marinelli: "Permettono di arricchire l'offerta della città"

Un itinerario turistico alternativo, che non segue i consueti itinerari. E' la Roma delle case-museo dei tantissimi scrittori e artisti che hanno abitato nella città fra Ottocento e Novecento. In particolare, a Roma ce ne sono 11, già tutte aperte al pubblico. Un viaggio fra studi-laboratorio, atelier, e abitazioni private di personaggi.

Sono musei per lo più gestiti da Fondazioni o dal ministero dei Beni Culturali. In cui la percentuale di visitatori italiani è solo il 30%, composto soprattutto di studenti, come è il caso della Keats-Shelley House, e per cui in Italia manca una legge che ne regoli lo statuto: "Un vuoto legislativo che provoca una grande difficoltà a reperire i fondi utili a eventuali restauri", hanno denunciato dalla Fondazione di Studi Pirandelliani.

Sì, perché fra le 11 già aperte al pubblico, ci sono anche i locali in cui Pirandello e il poeta Keats vissero i loro ultimi anni di vita. In particolare, sono visitabili gratuitamente il museo Hans Christian Andersen in via Mancini, il museo Pietro Canonica a villa Borghese, il museo Venanzio Crocetti (via Cassia), la casa-museo Mario Praz (via Zanardelli), la casa museo di Alberto Moravia (sul Lungotevere della Vittoria), la casa museo di Luigi Pirandello (via Bosio). Al prezzo di 5 euro, invece, si possono visitare la casa di Goethe (via del Corso, 18), la casa del poeta inglese Keats e la casa dei coniugi De Chirico (prezzo: 7 euro), entrambe in piazza di Spagna. Ingresso gratuito solo su prenotazione, infine, per entrare nello studio del pittore Francesco Trombadori, in via di villa Ruffo, e il museo Casa Scelsi (via di San Teodoro).

Ognuna comprende testimonianze autentiche dell'attività di questi artisti "che hanno innovato la cultura contemporanea degli ultimi due secoli, ispirati dalla capitale", ha commentato ancora Giovanna Marinelli. Per fare un esempio, la casa-studio dello scrittore Pirandello, che comprende le testimonianze dei suoi ultimi 3 anni di vita, fino alla morte avvenuta nel 1936: dal premio Nobel per l'arte e la scena drammatica che vinse nel 1934 fino alla sua biblioteca o alla macchina da scrivere, e ai manoscritti autografi di 'Uno, nessuno, centomila' e dell' 'Enrico IV'. La Fondazione di Studi Pirandelliani, che gestisce la casa, è aperta sl pubblico anche con rappresentazioni teatrali o letture dei passi dello scrittore, e ha in programma una serie di iniziative per gli 80 anni della morte, che si celebrano nel 2016. Su prenotazione, si può visitare la casa lunedì e martedì dalle 9 alle 14 e mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 18 (info su www.studioluigipirandello.it).

Altro esempio, la casa del pittore Giorgio De Chirico, che visse con la moglie in un appartamento di piazza di Spagna 31 dal 1947 fino alla morte, avvenuta nel 1978. L'appartamento, su due piani, contiene i quadri originali e autografati del pittore, dagli anni '40 in poi. Gli ultimi appartengono alla cosiddetta 'neometafisica', che riprende il primo periodo pittorico di De Chirico, ma con colori più vivaci. La Fondazione Giorgio e Isa De Chirico ha lasciato lo studio del pittore esattamente come era nel 1978, conservando tutti i modelli delle opere di De Chirico, dalle nature morte ai manichini. La casa è aperta al pubblico dal 1998, ed è visitabile tutti i giorni al prezzo di 7 euro (info su www.fondazionedechirico.org).

In ultimo, a Roma visse anche il poeta romantico 'di seconda generazione' John Keats, arrivato in Italia per curare la sua tubercolosi, che lo uccise nel 1821. I locali, diventati museo dal 1909, contengono una ricostruzione della stanza da letto del poeta, con il caminetto autentico, e una collezione di 8.000 libri di proprietà della Keats-Shelley House, con manoscritti, lettere, ritratti e reliquie di 'colleghi' di Keats e Shelley, come Oscar Wilde o Walt Whitman. (Info su www.ksh.roma.it).

Sono case-museo che, a detta dell'assessore capitolino ai beni Culturali e al Turismo, Giovanna Marinelli, "costituiscono un percorso turistico alternativo, ma sempre trascurato. Invece, queste case permettono di rivivere un pezzo della loro vita, oltreché di salvaguardare la nostra memoria, come avviene in tante capitali europee". "Un patrimonio dal valore inestimabile che è fondamentale valorizzare - ha aggiunto l'assessora Marinelli - Per questo, voglio promettere l'apertura di altre case per l'anno prossimo".

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