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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Dopo 100 anni torna alla luce a Roma il Bal Tic Tac di Giacomo Balla

Dato per perduto, così come la lussuosa sala da ballo al primo piano di Villa Huffer, riemerge fortunosamente a Roma in via Nazionale il maestoso ingresso del locale

Dato per perduto riemerge fortunosamente dopo quasi 100 anni, in via Nazionale, il Bal Tic Tac che Giacomo Balla realizzò sulle pareti e sul soffitto del il nuovissimo Cabaret di cui tutti allora a Roma parlavano. Di fatto era il primo locale futurista della Capitale, dove si suonava una musica infuocata e trascinante che tanto assomigliava al jazz e si trascorrevano serate animatissime, esclusive e trascinanti.

Un tripudio di colori di gialli, di rossi e di blu. Un eccezionale ritrovamento comunicato dalla Soprintendenza Speciale di Roma. Circa 80 metri quadrati di pitture murali originali sono riemersi – dopo quasi un secolo – sulle pareti e sul soffitto del piano terra di via Milano 24, nell'edificio che agli inizi degli anni Venti ospitò il primo cabaret futurista, il Bal Tic Tac, la cui decorazione e il cui arredamento furono realizzati da Giacomo Balla

La scoperta è avvenuta all’inizio del 2017, durante le indagini preliminari per la ristrutturazione della palazzina, destinata ad accogliere uno spazio museale della Banca d'Italia. Con la supervisione della Soprintendenza Speciale di Roma, negli ultimi mesi sono state riportate alla luce le superfici decorate superstiti, presenti in quella che era la sala d'ingresso del Bal Tic Tac.

Il Bel Tic Tac di Giacomo Balla



Tutte le decorazioni si credeva fossero andate perdute: i locali del primo piano, dove si trovava la sala da ballo, hanno infatti subito nel corso del Novecento numerose ristrutturazioni. Le pitture del piano terra si sono invece parzialmente salvate, coperte e nascoste da controsoffitti e carta da parati, da boiserie  e strati di tinteggiatura successivi.

Le decorazioni, il cui restauro è già in corso, saranno lasciate nella loro posizione originale e in un prossimo futuro saranno accessibili al pubblico: i locali del ritrovamento diventeranno parte del Museo per l’educazione monetaria e finanziaria della Banca d’Italia, la cui apertura è prevista per la fine del 2021.

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