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Violenze sessuali su due donne: arrestati tre poliziotti

Le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un sostituto commissario, un assistente ed un operatore tecnico in servizio presso la Questura di Roma. Gli abusi si sarebbero perpetrati nei confronti di una donna sudamericana e di una giovane italiana

Sono accusati di violenza sessuale nei confronti di due donne. Ad essere raggiunti da tre ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip presso il Tribunale di Roma cautelare tre poliziotti, posti in stato di fermo dai colleghi della Squadra Mobile della Questura di Roma nella giornata del 4 ottobre.

DUE VIOLENZE - I tre poliziotti raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare, sono un sostituto commissario, un assistente ed un operatore tecnico della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Roma. I fatti contestati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma si riferiscono a due differenti episodi di violenza sessuale avvenuti ai danni di una donna sud americana sottoposta al regime degli arresti domiciliari e di una giovane ragazza italiana che era stata fermata per alcuni accertamenti nel corso della notte in cui si è giocata la finale degli europei di calcio del 1 luglio del 2012.

COMMISSARIATO SAN BASILIO - Una delle due vittime di uno dei poliziotti arrestati per violenza sessuale a Roma aveva 18 anni all'epoca dei fatti contestati. La ragazza, romana, era stata fermata assieme ad altri amici nel 2012, la sera della finale degli Europei di calcio, perché in possesso di hashish. Una volta trovatasi sola in ufficio al commissariato di San Basilio, mentre gli altri fermati venivano sottoposti al fotosegnalamento, la vittima  sarebbe stata costretta ad avere un rapporto sessuale con un agente in borghese. La giovane ha denunciato l'accaduto alcuni mesi dopo.

VIOLENZA AI DANNI DI UNA SUDAMERICANA - Gli altri due poliziotti arrestati, a cui viene contestato un altro episodio, sono dello stesso commissariato. A denunciarli è stata una prostituta sudamericana che era agli arresti domiciliari dal dicembre 2012.

Nei mesi seguenti, durante i controlli dei due agenti, la donna sarebbe stata costretta ad avere diversi rapporti sessuali. In entrambi i casi - chiariscono gli investigatori - le vittime non sarebbero state picchiate, ma costrette dalla sudditanza psicologica di fronte al ruolo che quelle persone rivestivano. Per la Squadra Mobile sono stati mesi di pedinamenti, analisi di tabulati e ricerche di testimonianze che hanno portato a prove concrete su quelle accuse mosse dalle due donne.

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