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Cronaca Spinaceto / Via Pontina

Problemi idrici a Castel Romano: capifamiglia accerchiano vigili per impossessarsi dell'acqua

La denuncia da parte del sindacato Ugl: "Lancio di sassi contro agenti e volontari della Protezione Civile"

Accerchiati e minacciati dai "capiclan per impedire la distribuzione dell'acqua" ai residenti della baraccopoli di Castel Romano e per impossessarsi delle bottigliette che stavano distribuendo agli abitanti del campo. A denunciare l'aggressione subita da protezione civile e vigili urbani nel pomeriggio di oggi 29 agosto il coordinatore romano dell'Ugl Polizia Locale Marco Milani. 

Acqua alla baraccopoli di Castel Romano

Secondo quanto riferito dal sindacalista dei 'caschi bianchi': "Costretti ad interrompere temporaneamente la fornitura idrica, per intervenire sull'impianto e per consentire delle "soluzioni tampone" ai disagi causati dalla mancanza di fogne, anche oggi, come nei giorni precedenti, alcuni capiclan hanno impedito il rifornimento d'acqua agli abitanti. Personale della Protezione Civile - denunciano dal sindacato Ugl - scortato dai caschi bianchi del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale, è infatti intervenuto verso le ore 16.00 con autocisterne di acqua potabile ed un carico di bottiglie di acqua minerale, per sopperire agli inevitabili disagi delle centinaia di abitanti del campo". 

Accerchiati e minacciati a Castel Romano 

Una pericolosa aggressione, come denuncia ancora l'Ugl Polizia Locale: "Il personale, tra cui i nostri agenti è stato letteralmente circondato da una quarantina di uomini armati di bastoni e fatto oggetto di lancio di sassi - spiega ancora in una nota Marco Milani -. La distribuzione dell'acqua è stata impedita ed a quanto ci riferiscono in queste ore, i nomadi minacciano di dar vita ad un blocco stradale sulla via Pontina". 

Carico di acqua 

Già alcuni giorni fa, I "capiclan avevano provato ad impossessarsi dell'intero carico di aiuti destinati alle famiglie del campo ma oggi, gli stessi sembrano aver alzato il tiro nella volontà di dar vita ad una incomprensibile protesta". I servizi nei campi nomadi, così come molti altri nei mutati contesti urbani, "assumono ogni giorno di più il carattere di emergenza ed ordine pubblico". 

"Clan familiari nei campi censiti" 

"Occorrono leggi di riforma nazionali e modifiche contrattuali delle Polizie metropolitane, che garantiscano agli agenti le medesime tutele degli altri operatori di Polizia. Inimmaginabile infine - conclude Marco Milani - come nei campi censiti ed assistiti dalla Capitale, alcuni clan familiari possano farla da padroni, impedendo l'accesso all'acqua a centinaia di famiglie, molte delle quali con numerosi bambini".

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