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Cronaca Via di Castel Romano

Rissa al campo nomadi di Castel Romano: vigilessa colpita da un sasso

L'alterco scoppiato intorno alle 3 del mattino per motivi ancora da accertare. Coinvolta una delle agenti di piantone davanti all'area attrezzata di via Pontina

Raggiunta da un sasso mentre cercava di sedare una rissa scoppiata nel cuore della notte. Ad essere medicata con tre giorni di prognosi una vigilessa del Gruppo SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) in servizio di piantone al campo nomadi di Castel Romano. La rissa è scoppiata intorno alle 2 della notte del 23 settembre.

RISSA TRA ROM - Secondo quanto riferito dagli agenti del Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale diretti dal comandante Antonio Di Maggio, la agente, in servizio H24 con una pattuglia ed altri due colleghi all'ingresso del campo attrezzato di via Pontina, è interventuta nel cuore della notte per cercare di mettere fine ad una violenta discussione scoppiata tra alcuni residenti del campo. Un tentativo non riuscito che ha visto poi altri contendenti scendere in campo con un litigio che si è ben presto trasformato in una rissa. Ad avere la peggio la vigilessa: colpita prima involontariamente da alcuni schiaffi e colpi e poi raggiunta da un sasso scagliato da una delle due bande contendenti in seguito ad una sassaiola.

PIANTONE H24 - L'incidente ha coinvolto gli agenti di servizio di piantonamento al campo di Castel Romano. Una misura adottata dal Gruppo Spe dopo l'arrivo al campo di Roma ovest di alcune delle famiglie sgomberate lo scorso 13 settembre dal campo abusivo di via Salviati a Tor Sapienza. 'Emigrazione' dei rom di etnia serba verso il campo di via Salviati arrivata dopo l'incendio di una sessantina di nuclei abitativi dati alle fiamme dai residenti bosniaci in una sorta di guerra per il controllo del campo. Poi lo sgombero con il successivo ritorno sulla Pontina di alcune famiglie che ha reso necessario mettere almeno una pattuglia (con 3 agenti) di piantone H24 all'ingresso del campo in modo da scongiurare possibile nuove violenze all'interno dell'area.

IL SULPL - "Sono diversi mesi che stiamo chiedendo un incontro a chi si occupa di organizzare questi servizi ma non riceviamo ancora risposta" commenta Stefano Giannini, segretario del Sulp. "Si stanno esponendo colleghi a "piantonare" una guerra tra bande? Ricordiamo al Sindaco Marino che quella collega come tutti noi non ha diritto alla causa di servizio per cui è considerata un semplice malato come un fannullone qualsiasi, chiediamo che siano altri ad occuparsi di questi campi visto che si tratta oramai di interventi du pura gestione di ordine pubblico".

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