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Cronaca

Il video choc dell'estremista di destra: "So chi è il mandante dell'omicidio di Diabolik"

I video messaggi sono stati acquisti da Procura e Squadra Mobile. Fabio Gaudenzi è poi stato arrestato dalla polizia

"Mi chiamo Fabio Gaudenzi, sono nato a Roma il 3-3-1972. Appartengo dal 1992 a un gruppo elitario di estrema destra denominato 'I fascisti di Roma Nord', con a capo Massimo Carminati". Inizia così il video choc pubblicato lunedì 2 settembre su Youtube da uno uomo con il passamontagna, la pistola in pugno, alle spalle una foto del disciolto gruppo ultras della Roma, di ispirazione neofascista, 'Opposta Fazione'. Nel filmato Gaudenzi dice tra l'altro di sapere chi è il mandante dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli, il Diabolik degli Irriducibili Lazio ucciso con un colpo di pistola lo scorso 7 agosto al Parco degli Acquedotti.  

L'uomo sostiene di essere Fabio Gaudenzi, già coinvolto in Mafia Capitale. "Mi consegno consapevole di subire dei processi", afferma, aggiungendo di voler parlare al magistrato Nicola Gratteri del mandante dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli. "Siamo i 'Fascisti di Roma Nord' - dice, e dopo aver indicato una lista di nomi di appartenenti al gruppo di estremisti afferma -.  Mi consegno consapevole di subire dei processi, ma vorrei essere processato e se giusto condannato per banda armata, come dovrebbe essere per Massimo Carminati e Riccardo Brugia".

Poi la rivelazione sul caso dell'omicidio di Diabolik in un secondo file pubblicarto ancora su Youtube: "Oggi primo settembre 2019 è un giorno speciale, prima di tutto perché tra pochi minuti inizierà il derby e per uno come me non ha più nessun valore. Oggi per la prima volta allo stadio non ci sarà Fabrizio Piscitelli, e per chi sa, è un segnale importante perché prima di essere un trafficante di droga, un grande ultras e un vero amico, Diabolik era prima di tutto un camerata: l'ultimo, insieme a me, del gruppo storico dei Fascisti di Roma Nord"

"Tra poche ore finirà tutto - dice - mi sto consegnando alla polizia di Stato. Io Fabio Gaudenzi, dopo 30 anni, ho deciso di arrendermi visto che sono rimasto solo. Tutti i miei amici sono morti o in galera. E' per questo che ho deciso di fare tutto questo".

Un lungo videomessaggio nel quale Gaudenzi prosegue: "Veniamo a voi infami - prosegue - ho iniziato 30 anni fa la mia carriera politica criminale, come dicono, con la morte eccellente di un amico e per un segno del destino si chiude oggi con un'altra morte eccellente di un altro amico. Faremo di tutto per vendicarti Fabrizio. Sto consegnando al diavolo una lista di donne, di uomini, di giovani, di vecchi che in questi 30 anni hanno pensato bene di comportarsi da merde nei nostri confronti"

Poi, elenca una serie di nomi di persone che avevano testimoniato contro Carminati al processo Mafia Capitale. Dunque l'ultimatum e le minacce di morte: "Avete tutti tre mesi di tempo per lasciare la nostra città - avverte - dopodiché il diavolo vi verrà a cercare, e se sarete ancora a Roma, non morirete solo voi, ma anche i vostri cari. Ricordatevi tutti, che lo zoppo non dimentica. A presto". 

Dei video registrati prima che l'uomo venisse arrestato nel pomeriggio di lunedì 2 settembre. All'arrivo di polizia e dei carabinieri della Stazione Le Rughe, chiamati dai vicini che avevano sentito una lite e alcuni colpi di arma da fuoco, Fabio Gaudenzi si è barricato in casa per circa 30 minuti. 

Poi ha detto di voler parlare agli uomini della Squadra mobile di Roma. Quando i poliziotti sono entrati in casa Gaudenzi aveva un revolver 357 e una mitraglietta. Per questo motivo è stato arrestato per possesso di armi da guerra nella sua casa a Le Rughe, nel Comune di Formello, ed stato successivamente portato in questura. Tutte le sue dichiarazioni sono al vaglio degli investigatori e degli inquirenti che indagano sul caso e che dovranno stabilire se siano attendibili.

Fabio Gaudenzi, già coinvolto in Mafia capitale, arrestato poi dai poliziotti della Squadra Mobile per possesso di armi da guerra, verrà sentito nei prossimi giorni anche dai magistrati della Dda della capitale che indagano sull'omicidio di Fabrizio Piscitelli, ex leader degli Irriducibili ucciso la sera del 7 agosto nel parco degli Acquedotti a Roma. 

Oggi è attesa a piazzale Clodio una informativa della Squadra Mobile sul video. Mentre sarà la Procura di Tivoli a indagare sulle armi trovate in casa di Gaudenzi a Le Rughe, nel comune di Formello.

"Non sapevo nulla di questo video, sono stata appena contattata dalla Squadra Mobile, i poliziotti mi hanno detto che il mio assistito è stato arrestato ed è a Rebibbia". Le parole di Veronica Paturzo, avvocato di fiducia dell'esponente di estrema destra Fabio Gaudenzi.

Sulle dichiarazioni di Gaudenzi è poi arrivata la precisazione dell'avvocato Giosuè Bruno Naso, che nel maxi processo su Mafia Capitale difese Massimo Carminati e Riccardo Brugia. Il legale afferma"mi sembrano farneticazioni", bollando all'Adnkronos il video choc in cui l'uomo, con il passamontagna e la pistola in pugno, ha sostenuto di appartenere "dal 1992 a un gruppo elitario di estrema destra denominato 'I fascisti di Roma Nord', con a capo Massimo Carminati" e ha tirato in ballo, tra gli altri, anche Brugia. 

Gaudenzi "dice che fa parte di questa banda armata dal '92 - sottolinea l'avvocato - Dal '92 al 2019 questa banda armata che cosa ha fatto? Normalmente le bande armate, che abbiamo conosciuto negli anni '70-'80, facevano attentati, rapine per autofinanziamento, commettevano reati di tutti i generi. Questi che hanno fatto? - si chiede l'avvocato - Si riunivano in una stanza e si 'masturbavano' ideologicamente tra di loro? Se qualcuno ci vuole credere...per carità, ormai in questo Paese le favolette superano abbondantemente la realtà".

Ma chi è Fabio Gaudenzi? Detto Rommel, gravitante nel mondo ultras romanista con "Opposta Fazione", Gaudenzi ha alle sue spalle un passato come militante nel 'Movimento politico occidentale', gli assalti alle banche, poi, nel 1994, nel colpo alla Banca commerciale di via Newton che portò alla morte di Elio Di Scala "Kapplerino" e di una guardia giurata, rimase ferito guadagnandosi una condanna a 21 anni di galera. Uscito dal carcere nel 2012 il suo nome torna alla ribalta con gli arresti dell'inchiesta 'Mafia Capitale'. 

Condannato in primo grado a cinque anni per usura, in appello la pena gli viene ridotta a due anni e otto mesi in appello. "Gaudenzi, alias Rommel, ha mantenuto rapporti diretti con Riccardo Brugia e con Massimo Carminati e - si legge nella carte di Mafia Capitale - riveste una posizione gerarchicamente subordinata a quest'ultimo al quale si è rivolto per ottenere autorizzazioni al compimento di attività delittuose. Gaudenzi ha condiviso, infatti, con loro un comune passato criminale e di militanza nelle fila della destra eversiva"

Gaudenzi, per i magistrati, "si è rivelata essere una persona sulla quale Carminati confida e che ha, al contempo, ricevuto vantaggi dai vertici del sodalizio, anche in termini di consigli e di erogazione dei prestiti verso soggetti nei cui confronti vantava interessi per comuni progetti di investimento".

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