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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Abusi su minori e su animali diffusi via chat, denunciati 7 minorenni

L'indagine è partita da Roma, ma è stata coordinata dalla procura di L'Aquila. Gli inquirenti hanno definito il materiale "raccapricciante" nella sua crudeltà ed efferatezza

Sette ragazzi minorenni sono stati denunciati dalla polizia postale per aver inviato messaggi, video e immagini di natura pedopornografica e di estrema violenza contro bambini e animali in diversi gruppi social.

L’operazione è stata ribattezzata “Poison”, è stata coordinata dalla procura del tribunale dei minori di L’Aquila e ha coinvolto anche i centri operativi sicurezza cibernetica della polizia postale di Puglia, Lazio, Lombardia e Campania: l’accusa, per tutti i minori denunciati, è di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico.

A dare il via all’indagine è stata una segnalazione arrivata al centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online della polizia postale di Roma tramite il Servizio Emergenza Infanzia 114. Nell’alert si parlava della condivisione sui gruppi social di video e foto di violenze su animali e di abusi sessuali su bambini anche di tre o quattro anni, oltre che di stickers e meme di carattere zoofilo, necrofilo, scat, splatter. E poi immagini di violenza efferata, apologie di nazismo e fascismo, atti sessuali estremi, mutilazioni e atti di crudeltà verso esseri umani e animali.

“Immagini e video raccapriccianti di vittime innocenti il cui dolore, invece di scuotere le coscienze, è stato oggetto di scherno, divertimento e condivisione da parte del gruppo di adolescenti”, fanno sapere gli investigatori. Che hanno analizzato oltre 85.000 messaggi in cinque diversi gruppi social allo scopo di identificarne gli autori.

Restano ancora al vaglio degli inquirenti le posizioni di altri 22 minori che si sono limitati all’invio dei “meme” per eventuali provvedimenti da adottare a loro protezione, “atteso il disvalore culturale ed educativo emerso, anche con l’intervento dei servizi sociali a sostegno dei ragazzi e delle loro famiglie - spiegano ancora gli inquirenti - L’operazione di oggi ha confermato un fenomeno dilagante tra i giovanissimi, i quali, spesso, nei contesti social banalizzano eventi terribili del passato o mostrano assoluta indifferenza per violenze e stupri, anche nei confronti di bambini piccolissimi; a volte si assiste a una gara a chi posta l’immagine più sprezzante o truculenta, al fine di stupire, all’insegna dell’esagerazione”.

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