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Cronaca San Basilio / Via Tranfo Carlo

Brumotti a San Basilio sventolando le foto di vedette e spacciatori: ecco il servizio

L'inviato di Striscia prima filma lo spaccio, poi con il megafono scende dal furgone e segnala gli spacciatori. Il giorno dopo si presenta con le foto dei protagonisti

E' andato in onda nella serata di ieri il servizio che testimonia l'incursione di Vittorio Brumotti a San Basilio. "Volevano ucciderci": chiude così il suo servizio il biker, inviato di Striscia. Un servizio in due tempi, girato tra venerdì e sabato. Un primo e un secondo tempo, con un escalation di insulti, fino ad arrivare al lancio di mattoni e ai due colpi esplosi, non è chiaro se di pistola. 

Venerdì, lo spaccio a San Basilio

L'inviato di Striscia arriva a San Basilio, filma e fotografa le vedette e arriva a comprare le dosi. Mostra tutti in faccia, con tanto di fermo immagine. Quindi ad un certo punto decide di scendere dal furgone e di palesarsi, con tanto di megafono. E' già buio e il quartiere, sorpreso e un po' spaesato, comincia a lanciargli insulti e minacce. La cosa però finisce lì.

Sabato, il blitz con le foto

Brumotti però rilancia. Sabato, 24 ore dopo, decide di tornare. Ha stampato le foto delle persone riprese e si presenta, chiedendo conto in particolare alla vedetta della sua attività. Piovono insulti. Più automobilisti si fermano in strada e iniziano a dargli della spia, dell'infame. E ad insulti ancora in corso da lontano si sente un boato, due. Spari o petardi, non è facile comprendere. Brumotti capisce che non è aria e scappa e durante la fuga viene inseguito da un uomo incappucciato che gli lancia un mattone. Per uscire dal quartiere l'inviato di Striscia viene scortato dai carabinieri. Al termine del servizio si saprà che per effettuare servizio aveva ricevuto copertura da parte delle forze dell'ordine.

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Le foto dei protagonisti dello spaccio

Il servizio è quindi leggermente diverso da quanto descritto da Striscia. L'incursione con il megafono è del giorno prima e non è quella che ha provocato la reazione violenta del quartiere. Restano le foto, tutte a disposizione della pubblica autorità, di chi ha svolto attività di vedetta o di spaccio. Le immagini però più forti sono però forse gli insulti rivolti a Brumotti, di gente che con lo spaccio non ha nulla a che vedere. "Infame", "spia" e auguri di morte, tutte a testimoniare la stretta omertà, la connivenza e lo stretto rapporto che esiste tra lo spaccio, gli spacciatori e il quartiere. 

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