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Cronaca Prati / Via Santamaura, 39

Via Santamaura e il mercato 'killer': "Da 8 anni tra crepe e assi di legno"

Il condominio, al civico 39, è stato danneggiato a seguito dei lavori per la costruzione del Mercato Trionfale e del nuovo parcheggio, del 2006. "Rifacciamo la casa a spese nostre, il Comune dov'è?"

"Ci hanno abbandonato, siamo soli. Il Comune non si è fatto mai più vivo". E' questo il grido d'aiuto lanciato da Laura Serafini e da suo marito Gilberto Franco. La casa della famiglia Serafini è , dal 2006, a dir poco pericolante e nessuno sembra preoccuparsi più di loro. Sono otto anni, quindi, che i due vivono fra crepe, mura spaccate e assi di legno, indispensabili per dare un pò di stabilità all'abitazione. 

LA COSTRUZIONE DEL NUOVO MERCATO E I PRIMI PROBLEMI - L'odissea della famiglia comincia nel dicembre del 2005 quando, nell'aria compresa tra via Doria e via Santamaura, dove i due abitano, la società N.M.A.D. S.r.l dà il via ai lavori per la costruzione del nuovo Mercato Trionfale. Come se non bastasse, il progetto prevede anche la costruzione di un parcheggio interrato di tre piani. In cambio dello spazio, la società si impegna a realizzare una paratia di cemento armato sorretta da due file di tiranti. E' proprio da qui che 'nascono' le prime crepe. Nei mesi di marzo e aprile 2006, mentre viene realizzata la prima fila di tiranti, compaiono, infatti, le prime gravi lesioni. Nel giro di pochi giorni i Vigili del fuoco sono costretti a due sopralluoghi e il 6 aprile decretano che "l'edificio necessita di interventi per garantire la salvaguardia dell'incolumità delle persone". 

"LA COLPA E' DI N.M.A.D." - Nel frattempo gli anni passano ma la situazione non migliora, anzi. Nel marzo del 2007 l'ing. Cinuzzi, incaricato dai condomini di monitorare la sitauzione all'interno degli stabili , segnala un signifcativo peggioramento della situazione. A ottobre dell'anno successivo è l'ingegnere Albanese a stimare che i danni subiti dall'edificio "ammontano a 45 mila euro". Nella stessa perizia, il professionista sottolinea un passaggio fondamentale: "a causare i danni sono state le performazioni effettuate dalla società N.M.A.D. S.r.l. per la realizzazione dei tiranti". Tali operazioni, si specifica, "hanno provocato la fuoriuscita dell'acqua della falda, la decompressione del terreno e il conseguente abbassamento del piano di posa delle fondamenta". 

Le case danneggiate di via Santamaura (foto 15/10/2009)

NESSUN INTERVENTO CONCRETO - La situazione è praticamente tragica, ma un'ulteriore beffa è dietro l'angolo. Il 26 novembre 2008 la Commissione Stabili Pericolanti del Comune di Roma effettua una 'visita' presso il condominio al civico di 39 di via Santamaura e conferma l'inagibilità delle stanze, in particolare cucina e salone, e di tutti gli appartamenti confinanti con il muro danneggiato. Inoltre, la Commissione stabilisce la chiusura dell'erogazione del gas. I condomini, quindi, oltre ad essere costretti a vivere in case pericolose, si trovano anche senza gas. Sono obbligati, perciò, a realizzare un nuovo impianto del gas esterno per la' modica' cifra di 15 mila euro. Naturalmente tutto a spese loro. In questo periodo non si contano le varie manifestazioni di interesse del mondo politico che però, non portano mai a niente di concreto. Dopo avere chiesto più e più volte l'intervento delle istituzioni, la famiglia Serafini decide di fare causa al Comune di Roma e alla società responsabile dei lavori. 

UNA CAUSA INFINITA - In pieno stile italico, però, la causa dal lontano 2008 è ancora in corsa. E i risvolti interessanti non mancano. "La causa era iniziata anche con il Comune di Roma - spiega la signora Serafini - ma oggi il dibattimento va avanti solo con la N.M.A.D. S.r..l" Come mai? La famiglia non è in grado di dare una spiegazione. "So soltanto - continua - che aspettiamo la fine di una causa infinita, ma l'arrivo non si vede ancora". Il problema più grande, però, è un altro: "Casa nostra è ancora così", si sfoga la signora. Mentre il nuovo Mercato Trionfale è in piena attivita, così come il parcheggio, a marzo Gilberto Franco e sua moglie cominceranno i lavori di ristrutturazione dell'appartamento e ancora una volta a spese loro. Mentre il tempo passa, i signori Serafini continuano a vivere, a loro rischio e pericolo, in una casa che tale non può definirsi. Ma loro ormai, "ci hanno fatto l'abitudine".

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