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Cronaca Castro Pretorio / Via Curtatone

Via Curtatone, Procura apre inchiesta sul racket dei posti letto

Sopralluogo degli inquirenti all'interno della struttura sgomberata. L'indagine è contro ignoti e ipotizza il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina  

La polizia scientifica e la Digos della questura di Roma hanno condotto questo pomeriggio un sopralluogo nello stabile di via Curtatone, occupato per anni da migranti e sgomberato il 24 agosto. Sono i primi rilievi e perquisizioni disposti nell’ambito dell’inchiesta della procura che ha aperto un fascicolo – per ora contro ignoti – sul presunto racket degli affitti di posti letto a migranti. 

In particolare, oltre al rilievo dello stato dello stabile, obiettivo del sopralluogo la ricerca di scontrini, fatture e materiale di documentazione utile. L'ipotesi riguarda un presunto "affitto" pagato dagli occupanti non si sa bene a chi, ed è emersa a seguito del ritrovamento da parte della società che lo gestisce di una serie di ricevute che certificano i presunti pagamenti.

La versione degli occupanti

La notizia dell'indagine ha raggiunto anche i rifugiati durante la manifestazione del 26 agosto. Interpellati hanno fornito la loro versione dei fatti spiegando che "hanno cercato di raccontare un'altra storia dello sgombero di via Curtatone. Non è vero che si pagava 10 euro a notte per dormire nel palazzo di via Curtatone. Chi voleva pagava le pulizie, tutto qui. C'eranno donne e bambini arrivati in Italia come rifugiati politici, senza un tetto. Noi siamo il prodotto di un business che non è andato in porto". 
 

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