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Cronaca Via Ostiense

Vernice spray per segnalare le buche, un cerchio giallo anche dove morì Elena Aubry

La madre della giovane 26enne morta lo scorso 6 maggio si è recata sulla via Ostiense assieme ai bikers romani: "Un gesto fortemente simbolico"

"La sua lucidità e la sua consapevolezza di essere sulla strada giusta per salvare vite umane, di dare un grande esempio con nel cuore il dolore per la morte della figlia". Questo quanto rimarrà impresso a Floriano Caprio, uno dei bikers romani che nella giornata di lunedì ha partecipato al proseiguo della battaglia portata avanti da Graziella Viviano, la madre di Elena Aubry, la motociciclista 26enne romana morta lo scorso 6 maggio sulla via Ostiense "a causa delle buche di Roma". In quel tratto di strada, poco distante dal mare di Ostia in cui la giovane di Monteverde si recava in moto proprio con la mamma, Graziella Viviano ha dato un ulteriore esempio di forza e determinazione impugnando lei stessa una bomboletta di vernice spray con la quale ha poi cerchiato la buca dove è morta la sua giovane figlia. Quindi un cartello affisso su un albero e la scritta sull'asfalto "Elena mai più"

Vernice spray sulla buca dove morì Elena Aubry

Un gesto dal forte valore simbolico quello fatto da Graziella Viviano, arrivata sulla via Ostiense dopo aver accolto la lettera delle Lupe de Roma, gruppo di bikers che aveva inviato una missiva alla mamma di Elena Aubry proprio per cerchiare le buche della via Ostiense dove la figlia morì in sella alla sua moto. Oltre alle Lupe, sul luogo della tragedia si sono presentati anche gli Hp Bikers Roma ed altri centauri romani. "Abbiamo usato otto bombolette di vernice spray, considerando che di media cerchiamo 4 pericoli a bomboletta, ne abbiamo indicate almeno 32, ma molte altre sono ancora lì, spauracchio di motociclisti e scooteristi". 

Vernice gialla sulla via Ostiense

L'iniziativa dei bikers romani con Graziella Viviano 

Un'iniziativa simbolica quella della via Ostiense che segue le decine di buche già cerchiate non solo in tutti i quartieri di Roma ma anche nel resto d'Italia. A spiegare quanto l'iniziativa di lunedì possa essere un preludio a qualcosa di "importante per salvare vite umane", è ancora Floriano Caprio che a RomaToday spiega: "Cerchiando le buche abbiamo notato che il 70% di scooter ed auto in transito tendono ad evitarle. Graziella Viviano ci ha indicato la strada con la sua forza ed il suo coraggio e come bikers non ci vogliamno fermare a cerchiare le buche. Stiamo per questo elaborando - spiega ancora il presidente degli Hp Bikers Team - una App vocale, in grado di segnalare e quindi mettere in memoria le buche ed i tratti stradali a rischio incidente. Un sistema semplice, che potrebbe essere di supporto alle amministrazioni che gestiscono le varie arterie a rischio al fine di poter effettuare una programmazione seria della messa in sicurezza delle strade a rischio, risparmiando tempo, denaro e soprattutto diminuendo il rischio di chi quelle strade le percorre ogni giorno in scooter, in moto, in bici o in auto". 

Segnalare le buche

La stessa Graziella Viviano ha poi spiegato il perchè del suo "gesto estremo" e "dolorosissimo". "Gli Italiani hanno capito (e di questo peraltro non ho mai dubitato). Arriverà alle istituzioni? Devono agire, ADESSO. Devono "segnare" le buche - scrive la mamma di Elena Aubry sulla propria pagina facebook divenuta oramai centro della sua iniziativa a livello nazionale - perché nel frattempo che si "chiacchiera" di buoni propositi... le persone cadono e si fanno male. E questo è inaccettabile". 
 

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