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Cronaca Malagrotta

Valle Galeria, lunedì protesta al Tribunale: "No all'archiviazione dell'indagine sulle morti sospette"

Ad avanzare l'Azione collettiva, l'associazione Codici che chiede di proseguire con le indagini preliminari per verificare il nesso tra sostanze inquinamenti e malattie

No all'archiviazione delle indagini sulle 'morti sospette' della Valle Galeria. Con questa richiesta lunedì mattina i cittadini che abitano attorno alla discarica di Malagrotta si ritroveranno per protestare a Piazzale Clodio, davanti al Tribunale di Roma.
L'appuntamento è per le 8. Proprio lunedì infatti il pm Alberto Galanti si esprimerà sull'archiviazione dell'Azione collettiva popolare avanzata dall'associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino), che sarà presente in Tribunale, volta a dimostrare la correlazione tra una serie di 'morti sospette', causate da determinate patologie, e agenti inquinanti.

Con il sit-in di protesta l'associazione Codici e i cittadini chiedono la prosecuzione delle indagini preliminari, “disponendo l’effettuazione di un accertamento peritale sotto forma di incidente probatorio in ordine alla provenienza delle sostanze inquinanti”. Presupposto volto ad accertare il nesso di causalità tra le morti dei cittadini di Valle Galeria e le patologie conseguenti all’inquinamento della falda e del terreno.

A riguardo Codici ricorda le diverse possibili fonti di inquinamento che insistono sull'area: la discarica di Malagrotta con annesso gassificatore e una raffineria solo per fare qualche esempio. “Tutti potrebbero concorrere, parimenti, a determinare gravi situazioni di pericolo per l’ambiente e la salute dei cittadini” scrive Codici che per denunciare il livello di inquinamento della zona si rifà a “numerosi studi”. Per esempio l'Arpa Lazio ha dimostrato che nelle acque a ridosso della discarica si rilevano diverse sostanze inquinanti tra cui solfati, ferro, manganese, arsenico, cromo totale, nichel, alluminio, piombo benzene. Tra le patologie ricordate dall'associazione ci sono “malattie bronchiali, alla tiroide, alle vie respiratorie, allergie”. Ma non solo. Preoccupano anche “le morti per tumore alla vescica, ai bronchi, ai polmoni”.

Per tutti questi motivi secondo Codici, “la notizia di reato deve ritenersi, pertanto, tutt’altro che infondata”. Continua Codici: “E’ di tutta evidenza storica e documentale che sussiste un grave danno alla salute determinato da elementi inquinanti individuati e la presenza della discarica di Malagrotta rappresenta il maggiore riferimento alle possibili cause di inquinamento della falda e il conseguente danno alla salute alle persone”.

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