Uomini hot dog rispuntano a San Pietro: sequestro penale di bombole e barbecue
Controlli di vigili urbani e Asl sulle strutture utilizzate per cucinare i panini. Inviata un'informativa all'Autorità Giudiziaria
Dal Colosseo a San Pietro, gli uomini hot-dog non sfuggono agli agenti. I due venditori, che hanno già fatto la loro prima comparsa settimane fa nell'area dell'anfiteatro Flavio colmando il vuoto lasciato da camion bar e urtisti, sono stati "pizzicati" anche al Vaticano.
I ragazzi, di una Srl del Trentino, preparano e cucinano i cibi sul posto "indossando" dei barbecue: bombole a gas sulla schiena e davanti la graticola dove cuocere la carne. Stavolta si sono posizionati a ridosso delle mura vaticane, in via di Porta Cavalleggeri, area sotto stretto controllo dal punto di vista dell'ordine pubblico.
Nel pomeriggio è intervenuto personale del gruppo Aurelio. Stavolta gli accertamenti non hanno riguardato solo i permessi (esistenti ma in contrasto con il divieto di commercio ambulante nell'area del centro storico). I vigili hanno richiesto un intervento da parte di ispettori Asl, in quanto i cibi e le salse risultavano immagazzinati in un contenitore termico all'interno di un autoveicolo: le verifiche, con adeguata strumentazione, hanno rilevato una temperatura di conservazione di 15 gradi, ben al di sopra dei 4 gradi massimi prescritti dalla legge.
Ulteriori controlli sono stati effettuati sulla sicurezza delle "cucine mobili" e sull'igiene dei cibi, visto che i due ambulavano in aree ad alta concentrazione di traffico veicolare, di turisti e pedoni, con i cibi esposti all'aria e al vento, protetti solo da scarsissime protezioni in plexiglass. Condotti negli uffici per ulteriori accertamenti gli agenti, oltre alle sanzioni amministrative, hanno proceduto al sequestro penale di tutte le attrezzature. E' stata redatta un'informativa per l'Autorità Giudiziaria.
