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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Prenestino / Largo Preneste

Largo Preneste: il pittore Umberto Ranieri resta gravissimo. Caccia al colpevole

Umberto Ranieri, 55 anni, artista della provincia di Chieti, è in condizioni disperate. La comunità omosessuale chiede di non sottovalutare la pista omofoba ma i Carabinieri la smentiscono

Chi ha colpito con un pugno Umberto Ranieri, portandolo in fin di vita? E' questa la domanda alla quale i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Casilina, diretti dal comandante Nunzio Carbone, stanno lavorando per dare una risposta. A Largo Preneste la macchia rossa sul selciato, tra le panchine occupate al mattino dagli anziani e di sera da sbandati, tiene acceso il faro su una aggressione che, per la comunità omossessuale, ha i connotati della pista omofoba

La piazza del quartiere Prenestino, dopo il pugno che ha ridotto in fin di vita Umberto Ranieri, porta ancora i segni di quanto accaduto domenica sera. Distinto, educato e pronto alla chiacchiera, Ranieri lotta tra la vita e la morte. All'ospedale San Giovanni, la famiglia accorsa da Paglieta, in provincia di Chieti, si interroga sull'accaduto: "E' un uomo buono, mite, non doveva fare una fine del genere", dicono i parenti che ora vogliono sapere chi ha ridotto Umberto in quello stato. Le sue condizioni sono gravi, critiche. 

Cosa è successo a Largo Preneste 

I fatti intorno alle 21 di domenica 17 marzo. Nella piazza che segna il confine tra Prenestino Labicano, Marranella e Casal Bertone, un gruppo di giovani, per motivi ancora da appurare, si è ritrovato a discutere con il 55enne Umberto Ranieri. A colpirlo un ragazzo che è immediatamente scappato insieme a un gruppo di amici.

Erano tutti seduti su una panchina. Ranieri, secondo alcuni testimoni, è stato visto in piazza dove spesso si recava per una passeggiata e fare due chiacchiere. Dopo essere stato colpito con il pugno ha sbattuto la nuca sul pavimento, ora versa in condizioni disperate.

Umberto Ranieri aggredito: la pista omofoba

Il portavoce del Gay center Fabrizio Marrazzo chiede di tenere in considerazione la matrice omofoba nelle indagini sull'aggressione del pittore. "Visto che è confermata l'omosessualità dell'aggredito - spiega Marrazzo interpellato dalla Dire - è importante che venga fatta piena luce sull'aggressione valutando anche la pista omofoba, tanto più che al momento non si conoscono ancora gli autori dell'aggressione". Pista che, però, i Carabinieri smentiscono categoricamente. Così come escludono che a colpire sia stato un branco di bulli di quartiere o che, dietro l'aggressione, ci sia qualche premeditazione.

Pestaggio pittore largo Preneste (foto Giuseppe Di Silvestre)-2

Le indagini sull'aggressione al pittore di Largo Preneste 

Ma a che punto sono le indagini sull'aggressione a Umberto Ranieri? I militari dell'Arma stanno lavorando incessantemente. La zona di Largo Preneste non è coperta dalle telecamere mentre i due estremi della piazza sì, e già questo aiuta a delimitare il raggio di indagine. C'è da sottolineare, inoltre, che quella è un'area di passaggio. Lì, solitamente, non gravitano solamente i residenti ma anche chi, per qual motivo, aveva deciso di passare la serata al Prenestino. 

Inoltre c'è anche la fermata di bus e tram. Insomma, è difficile identificare il gruppo. Secondo i Carabinieri, grazie anche al racconto di qualche testimone, Umberto Ranieri avrebbe avvicinato i ragazzi per fare una normale chiacchierata. Uno di loro, però, per allontanarlo dopo averlo avvertito, a parole, sarebbe passato ai fatti colpendolo con il pungo che lo ha poi steso. E' questa la pista più probabile. Una "ragazzata" finita male, quindi. "Chi ha visto qualcosa vada dai Carabinieri", l'appello dei parenti del pittore di Chieti. Nel frattempo la caccia al colpevole continua. 

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