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Cronaca

Percepivano assegno sociale ma erano residenti all'estero: scoperta truffa da 16 milioni di euro

Solo nel Lazio sono state 48 le persone denunciate alla magistratura. In tutta Italia erano invece in 517. Le denunce al termine dell'operazione Italians Out

Quarantotto soggetti nel solo Lazio con un danno per lo Stato pari ad oltre 1,5 milioni di euro. A mettere fine ad una maxi frode a livello nazionale messa per aver percepuito in modo indebito l'assegno sociale erogato dall'Inps senza averne diritto la Guardia di Finanza e l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, nell'ambito della operazione Italians Out, che ha smascherato una frode da 16,5 milioni di euro ed ha portato alla denuncia di 517 persone su tutto il territorio nazionale. 

ITALIANS OUT - La scoperta nell'ambito dell’ormai consolidato rapporto di collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Inps, finalizzato a prevenire e reprimere le violazioni economico-finanziarie nel comparto della previdenza e dell’assistenza, il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo ha sviluppato, sulla base dei dati forniti dall’I.N.P.S., un’analisi di rischio e coordinato una complessa attività investigativa, denominata “Italians Out”, che ha portato all’individuazione ed interruzione di un diffuso sistema di percezione indebita dell’assegno sociale (già pensione sociale).

FRODE A LIVELLO NAZIONALE - L’attività è stata condotta sull’intero territorio nazionale ed ha permesso di scovare centinaia di cittadini italiani che, successivamente all’ottenimento dell’assegno sociale, si erano trasferiti all’estero non rispettando pertanto il requisito essenziale della stabile residenza e continuando a riscuotere illecitamente l’emolumento assistenziale attraverso l’accredito su conto corrente oppure tornando, saltuariamente, in Italia al solo scopo di ritirare le somme allo sportello. 

19 REGIONI - Sono stati così tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa continuata ai danni dello Stato e della collettività. L’operazione ha riguardato 19 regioni e 81 province e i controlli sono stati eseguiti dai Reparti della Guardia di Finanza territorialmente competenti. L’azione ha permesso di: accertare 511 casi irregolari (Compresi coloro per il reato di cui all’art. 316-ter, comma 2 per Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, nei cui confronti è stabilita l’irrogazione di una sanzione a carattere amministrativa e non penale per il fatto che la somma indebitamente percepita è risultata essere pari o inferiore a 3.999,96 euro). 

517 DENUNCE - Denunciare all’Autorità Giudiziaria 517 soggetti; constatare l’indebita percezione di emolumenti per oltre 16,5 milioni di euro. Ma dato ancora più rilevante: oltre all’avvio del recupero di quanto indebitamente percepito dai soggetti responsabili, l’attività consentirà un risparmio alla casse dello Stato pari a circa 3 milioni di euro annui per i prossimi esercizi.

LE DENUNCE REGIONE PER REGIONE - Di seguito le Regioni dove sono stati riscontrati i maggiori picchi di irregolarità: Sicilia: indebita percezione di emolumenti pari ad € 3.761.647,12; n. 123 soggetti denunciati alla magistratura ordinaria a seguito dell’accertamento di n. 115 posizioni irregolari;

Campania: indebita percezione di emolumenti pari ad € 3.441.686,37; n. 98 soggetti denunciati alla magistratura ordinaria a seguito dell’accertamento di n. 96 posizioni irregolari;

Calabria: indebita percezione di emolumenti pari ad € 2.392.214,75; n. 75 soggetti denunciati alla magistratura ordinaria a seguito dell’accertamento di n. 69 posizioni irregolari;

Lazio: indebita percezione di emolumenti pari ad € 1.612.929,49; n. 48 soggetti denunciati alla magistratura ordinaria a seguito dell’accertamento di n. 57 posizioni irregolari;

Puglia: indebita percezione di emolumenti pari ad € 904.495,48; n. 29 soggetti denunciati alla magistratura ordinaria a seguito dell’accertamento di n. 27 posizioni irregolari;

Abruzzo: indebita percezione di emolumenti pari ad € 837.847,90; n. 32 soggetti denunciati alla magistratura ordinaria a seguito dell’accertamento di n. 34 posizioni irregolari;

Umbria: indebita percezione di emolumenti pari ad € 553.186,60; n. 9 soggetti denunciati alla magistratura ordinaria a seguito dell’accertamento di n. 11 posizioni irregolari.
 

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