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Cronaca

Annunci di vendita su internet: ecco come sventare la nuova frontiera delle truffe online

Ancora dal canale Facebook della Polizia di Stato giunge la messa in guardia contro chi risponde ad annunci di vendita online dall'estero. Ecco come funziona il raggiro telematico

Attenzione alle truffe online. Soprattutto contro sedicenti compratori esteri che rispondono ad annunci in rete di vendita di macchine, mobili o altri oggetti personali. A mettere in guardia è di nuovo Agente Lisa, la pagina social della Polizia di Stato, che questa volta poggia l'accento sugli annunci di vendita messi online.

"Si tratta degli annunci online che molti di noi mettono per liberarsi di qualcosa che non serve più e farci anche qualche soldo - scrive Agente Lisa - Una volta pubblicata l’inserzione è facile che arrivino subito degli acquirenti che scrivono dall’estero, o almeno così dicono. Vogliono comprare subito il vostro articolo, non fanno domande, sono decisi e dicono subito che la merce andrà all’estero. Se, contenti per i soldi che vi stanno per arrivare, rispondete alla loro e-mail, il passo seguente è che vi chiederanno i vostri dati personali, banca e iban, per mandarvi i soldi. Voi siete tranquilli, perché pensate che tanto la merce è ancora con voi e quindi non può succedervi nulla".

Ma proprio lì sta l'inganno: "Accade che vi arriva la mail di una sedicente banca africana, da Paesi che cambiano di volta in volta - continua il post di Facebook -  Questa vi informa di aver dovuto fare dei controlli per verificare che il loro correntista non abbia ordinato il trasferimento di denaro a voi per qualcosa di losco. Per questi controlli vi ingiunge di pagare una somma che si aggira sui 90 euro più spese con un bonifico da effettuarsi tramite società note, tipo Western Union. Guarda caso - è l'avvertimento dell'Agente Lisa - questo bonifico è a nome di una (fantomatica) cassiera della banca, e la causale richiesta è 'invio ad un'amica o consocenza', specificando che non potete usare altre diciture solo perché siete dei privati".

"Insomma - conclude il post - contano sul panico che scatena una mail intimidatoria e sul fatto che vi ingolosiscono scrivendo che non appena arriverà il bonifico con i vostri soldi allora riceverete quanto pattuito".

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