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Cronaca

Documenti falsi per avere mutui e truffare le banche: presi Zibibbo e la sua banda

Dieci le persone arrestata che operavano e truffavano banche tra la stazione Prenestina e la zona del Tuscolano

Con documenti falsi ottenevano mutui e così truffavano le banche presenti nelle zone della stazione Prenestina e del quartiere Tuscolano. Questo il meccanismo, oliato, messo in piedi da un 75enne noto con il nome di Zibibbo e della sua banda.

E' quanto emerso dall'operazione 'Colpo Gobbo', con cui i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti 10 persone accusate di truffe ai danni di istituti di credito ed ignari cittadini mediante fittizie compravendite immobiliari e illecite richieste di finanziamento.

Le indagini dell'operazione Colpo Gobbo

Le indagini, dirette dalla Procura delle Repubblica capitolina e svolte congiuntamente dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Guardia di Finanza – della stessa Procura e dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, sono scaturite dalle denunce presentate da proprietari di immobili, casualmente venuti a conoscenza della vendita (a loro insaputa) delle rispettive proprietà, da direttori di varie banche, allarmati dagli insoluti delle rate di rimborso dei prestiti erogati, nonché da alcuni notai, accorti di anomalie nella documentazione prodotta per la stipula degli atti.

Nell'associazione criminale, come evidenziato dal G.I.P.' "ciascuno degli indagati ricopre un ruolo a seconda delle diverse esigenze del caso": ai due promotori e istigatori, si affiancano altri "organizzatori" con il compito di procurare i documenti falsi, individuare gli immobili e vagliare l'idoneità dei "figuranti", impiegati per la perpetrazione di una o più truffe. A capo di tutta la banda c'era Zibibbo noto agli investigatori come "persona dedita alla fabbricazione e/o fornitura di documenti falsi".

Il video dell'operazione Colpo Gobbo

Come avvenivano le truffe

Cambiavano gli enti creditizi ma il modus operandi era sempre lo stesso: "dopo l'individuazione di immobili realmente in vendita a Roma, i membri della gang ingaggiavano "figuranti" che, muniti di documenti falsi riconducibili a persone realmente esistenti ma ignare dell'accaduto stipulavano "regolari" contratti di compravendita dinanzi a notai, anch'essi all'oscuro dell’attività criminosa, e conseguenti atti di concessione di mutui. Ottenuto l'accredito della somma su un conto corrente acceso a nome del "finto" venditore, il denaro veniva prelevato pochi giorni dopo l'atto di vendita. La documentazione fittizia, relativa anche a buste paga, era altresì utilizzata per la richiesta di prestiti personali, allo scopo di appropriarsi illecitamente delle somme", si legge dalle indagini della Finanza.

Truffa di oltre 650mila euro

Gli investigatori hanno ricostruito diverse illecite transazioni, relative al periodo 2014-2016, per un ammontare complessivo di oltre 650.000 euro, cui si aggiungono un episodio riferito a un mutuo del valore di 150.000 euro in cui due "figuranti" sono stati arrestati in flagranza a dicembre 2015 ed altri due casi riguardanti prestiti personali richiesti per un totale di oltre 45.000 euro, la cui erogazione non è andata a buon fine per cause indipendenti dalla volontà degli indagati.

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