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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Velletri

Trattenevano i proventi della tassa sui rifiuti: 90 le vittime tra cittadini e aziende

Sono tre gli arrestati, di 54, 53 e 50 anni. I carabinieri hanno anche disposto il sequestro dei beni degli indagati. In manette anche un finto avvocato

Attraverso una società di recupero crediti di Pomezia trattenevano indebitamente i proventi della tassa sui rifiuti. Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno arrestato tre persone di 54, 53 e 50 anni ritenuti responsabili dei reati di "truffa pluriaggravata e continuata ai danni dello Stato" e "appropriazione indebita ed esercizio abusivo di una professione".

TRA IL 2014 E IL 2015 - Le attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri dirette dal dottor Francesco Prete e condotte dai Carabinieri della Stazione di Ariccia tra il maggio 2014 e giugno 2015, hanno consentito di raccogliere "gravi indizi di colpevolezza" a carico degli arrestati tutti con diversi ruoli all'interno della società di recupero crediti di Pomezia: "il legale rappresentante, un sedicente avvocato responsabile legale senza alcun titolo e un dipendente incaricato alla riscossione".

APPALTO PER IL RECUPERO CREDITI - La società aveva ricevuto da un'altra società a totale capitale pubblico ed incaricata del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti per vari comuni della provincia di Roma e Frosinone. l'appalto per il recupero dei crediti da parte degli utenti responsabili del mancato pagamento della tariffa di igiene ambientale o TIA (oggi TARES tariffa rifiuti e servizi). 

90 VITTIME - Le indagini hanno consentito di dimostrare che la società di riscossione ha indebitamente trattenuto somme in contanti equivalenti a 215 mila euro circa, ricevute direttamente dagli utenti, truffando circa 90 vittime tra privati cittadini e aziende quasi tutte appartenenti ai comuni di Ariccia e Ciampino, che ignare ritenevano di aver ottemperato al pagamento della tassa. 

>>> IL VIDEO <<<

IL FINTO AVVOCATO - Le vittime sono state individuate dai Carabinieri ed hanno presentato denuncia. Sono tutt'ora in atto accertamenti tesi ad individuare altre potenziali vittime. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno sequestrato i locali della società e recuperato copiosa documentazione probatoria. Uno degli arrestati, che si occupava della tutela legale della società di Pomezia, esercitava illegalmente la professione di avvocato.

LA TRUFFA - Il modus operandi era pressoché sempre lo stesso secondo gli inquirenti: "la società di Pomezia, tramite un suo incaricato, con il chiaro scopo di appropriarsi del denaro pubblico, concedeva agli utenti la possibilità di pagare in forme dilazionate ed in denaro contante che veniva versato nei conti correnti della società e successivamente transitava nei conti correnti personali degli arrestati o ritirati da questi ultimi con carte di credito o operazioni di sportello.

Nella maggior parte dei casi la prima parte del debito degli utenti veniva versato regolarmente nelle casse dell'altra società tramite bonifico bancario mentre le altre rate venivano indebitamente (anche con promessa di sconti per gli utenti) pagate in contanti e transitavano poi nei conti della società di Pomezia".

IL SEQUESTRO - Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri ha disposto la misura degli arresti domiciliari a carico dei tre soggetti ed un sequestro preventivo dei beni mobili ed immobili degli indagati fino al raggiungimento della somma di 215 mila euro.  Sequestrati 17 conti correnti, 9 veicoli, 5 immobili e quote societarie in possesso degli indagati.

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