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Cronaca

Truffa a banche e negozi con carte clonate: camerieri dei ristoranti copiavano i codici

Un'organizzazione criminale smantellata dalla Polizia che si serviva della complicità di camerieri e negozianti. L'ammontare delle spese illegali si aggira intorno ai 300 mila euro

Truffe ai danni di banche, servizi interbancari ed esercizi commerciali, con carte di credito clonate. E' quanto emerso dall'indagine Easy Credit, portata avanti dagli agenti della Polizia di Stato, che nei giorni scorsi hanno eseguito seguito diverse misure cautelari, emesse dall’autorità giudiziaria, sia nella Capitale che nei comuni di Lariano ed Avezzano, nei confronti di cittadini romeni ed italiani. Una vera e propria organizzazione criminale, che operava con la complicità anche di negozianti e commessi.    
 
Le indagini hanno avuto origine da una querela presentata contro ignoti, presso il Commissariato di Polizia Viminale da una cittadina russa, vittima di clonazione della propria carta di credito utilizzata per una serie di acquisti presso vari esercizi commerciali. Da qui l'attività investigativa che grazie all'apporto di alcuni operatori esperti nel campo dell'informatica, e un'articolata analisi di tutti i tabulati telefonici e di documentazione bancaria ha  accertato che la clonazione delle carte di credito non era riconducibile a una sola persona ma a una rete criminale in cui ogni componente aveva una suo ruolo ben determinato. 

Altro elemento fondamentale per le indagini e l'individuazione degli appartenenti all'organizzazione le intercettazioni telefoniche, supportate da appostamenti e pedinamenti. I malviventi sfruttavano la complicità di alcuni negozianti e commessi, in particolari camerieri in servizio in alcuni ristoranti romani, che copiavano i codici identificativi delle carte fornite dai clienti durante i pagamenti. E che permettevano poi la clonazione con sofisticati congegni elettronici, skimmer, personal computer e software, sequestrati durante l’operazione.

L’indagine si è conclusa con l’esecuzione dei provvedimenti cautelari che hanno consentito, complessivamente, di indagare 22 persone, 4 delle quali arrestate in flagranza di reato e una, il capo dell’organizzazione, con vari precedenti di Polizia, romeno di 29 anni, trasferito in carcere in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. 

Nell’ambito dello stesso procedimento, il Tribunale, ha emesso 7 provvedimenti cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altri 5 cittadini romeni e di 2 cittadini italiani, questi ultimi, pubblici esercenti, per aver consentito, a fine di lucro, l’utilizzo di carte clonate presso le rispettive attività commerciali tra cui gioiellerie e negozi di abbigliamento.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate numerose apparecchiature informatiche utilizzate per la clonazione delle carte di credito, 30 carte di credito clonate e numerosi documenti di identificazione contraffatti utilizzati per le transazioni. Complessivamente, in base ai riscontri effettuati, sono state accertate spese illegali stimabili intorno ai 300 mila euro. L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato Viminale diretto dal dr. Antonio Pignataro.

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