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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Assegni scoperti per 2 milioni di euro, scoperta maxi truffa: 17 arresti

Diciassette arresti in totale e 3 capi d'accusa: truffa, associazione a delinquere e riciclaggio. Il giro d'affari emerso dalle indagini della Questura si basava sul metodo degli assegni falsi

Sono 6 gli arresti eseguiti questa notte dagli uomini della Questura di Roma, che si vanno ad aggiungere agli 11 già effettuati qualche mese fa. La cosiddetta Operazione "Golden Checks 2" ha infatti un lungo retroscena. Nel Novembre del 2009 un uomo sospetto veniva fermato a Piazza Bologna, da una volante del Commissariato "Porta Pia", con addosso un rilevante quantitativo di documentazione bancaria intestata ad altri e diversi pizzini che facevano pensare ad un coinvolgimento del soggetto in attività illecite. Questo l'incipit dell' indagine che ha portato alla luce un giro di truffe ai danni di istituti di credito della Regione Lazio. I primi accertamenti hanno chiarito subito l'identità e, soprattutto, la posizione dell'uomo, un pregiudicato calabrese di 65 anni, a capo di una banda di truffatori composta principalmente di corregionali crotonesi, alcuni dei quali legati agli ambienti della “ndrangheta” e al “clan” Vrenna/Bonaventura/Corigliano.

Grazie alle attività di indagine, ai pedinamenti e alle numerose intercettazioni effettuate nei confronti degli indagati, gli uomini della questura sono riusciti a ricostruire nel dettaglio le dinamiche dell'accaduto. I personaggi identificati venivano appositamente dalla città di Crotone nella capitale per ottenere certificati di residenza fittizi e intestazioni di ditte inesistenti. Dopodichè procedevano all'apertura di conti bancari e, depositata la somma iniziale di 1000 euro, si facevano rilasciare i libretti di assegni, per effettuare le truffe ai danni di commercianti e imprenditori di ditte di ogni genere (floricultori, vivaisti, ristoratori e rivenditori di generi alimentari) che non avrebbero mai riscosso le somme rilasciate vista la mancanza di copertura. Gli inquirenti dovranno a questo punto verificare il grado di coinvolgimento di chi incassava e riutilizzava gli assegni: potevano essere costretti, truffati a loro volta, o essere collusi con la organizzazione.  In alternativa i "coriandoli" venivano venduti a terzi che perpetravano ulteriormente la truffa. Il giro, a quanto emerso dalle indagini, si spinge ben oltre i gli indagati crotonesi e non si è sicuramente limitato alla regione Lazio: nonostante i carnet partissero da Roma, è emerso che molti dei riciclatori hanno origini siciliane e alcuni assegni sono stati addirittura rintracciati a livello internazionale.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Il piano della banda, composta, da quanto rilevato per il momento, da 19 persone, prevedeva elevati guadagni a fronte di un rischio misurato, quello di una semplice denuncia per truffa. Sono almeno 71 i conti correnti, accesi in 30 diversi Istituti di Credito del Lazio, per un totale di 100 carnet e 2000 assegni circa. Sono 125 invece, fino ad ora, gli assegni emessi e risultati protestati per un valore  totale di circa 450.000,00 euro.  Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono dunque 19 in totale, anche se due soggetti risultano al momento non reperibili, e 3 i capi d'accusa: associazione a delinquere, truffa e riciclaggio. Ma la questione non può ancora dirsi definitivamente conclusa e gli uomini della Questura non escludono possibili operazioni future, vista la portata della truffa che sembra estendersi oltre i confini nazionali.

 

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