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Cronaca Albano Laziale

Albano, ingannano anziana con la truffa della finta beneficenza

In manette una coppia di truffatori seriali. La Polizia è così riuscita ad evitare che una donna di 80 anni del posto dilapidasse i risparmi di una vita in favore di una coppia di incalliti ed esperti truffatori

Una truffa, l'ennesima. Questa volta sventata. E' accaduto nella mattinata di ieri ad Albano Laziale, quando la Polizia di Stato è riuscita ad evitare che una donna di 80 anni del posto dilapidasse i risparmi di una vita in favore di una coppia di incalliti ed esperti truffatori.

TROVATA LA "PREDA" - L'attenzione degli investigatori della Squadra Anticrimine del Commissariato di Polizia di Albano Laziale, diretta dal Vice Questore dottor Domenico Sannino, è stata catturata dai movimenti sospetti di un uomo e di una donna che, a bordo di un'auto con targa straniera, giravano senza apparente meta. L'uomo, dopo aver individuato "la preda",  aveva avvicinato l'anziana signora nel centro cittadino di Albano chiedendole informazioni circa la sede di una nota casa farmaceutica.

FINTA BENEFICENZA - Poco dopo, alla vittima le si era avvicinata anche una donna, risultata poi essere una complice, che con un espediente aveva convinto la nonnina a salire sulla loro vettura. 

Qui le hanno detto, secondo il racconto dell’anziana, di avere una cospicua somma di denaro che avrebbero dovuto devolvere in beneficenza ad una persona nel frattempo deceduta e, che avrebbero potuto donare a lei se avesse anticipato le spese per affrontare un atto notarile.

IL BLITZ - Avendo i poliziotti seguito tutta la scena ed essendosi resi conto del raggiro che stava avvenendo, sono prontamente intervenuti bloccando i malfattori.

Soltanto presso il Commissariato l'ignara 80enne ha realmente compreso il pericolo che aveva corso e, scoppiando in un pianto liberatorio, ha ringraziato gli agenti che avevano salvato i pochi risparmi di una vita.

TRUFFATORI SERIALI - Gli investigatori, dopo gli accertamenti di rito, hanno scoperto che l'uomo e la donna erano stati già autori di numerosissime truffe consumate in varie parti d’Italia sempre con la stessa tecnica. I due, di 50 e 55 anni, sono stati denunciati all'Autorità giudiziaria e a loro carico è stato emesso il divieto di ritorno nel Comune di Albano Laziale per 3 anni.

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