Cronaca

Tromba d'aria mette in ginocchio Roma e provincia: due morti

Ladispoli conta i danni e piange Singh Surinder, indiano di 47 anni. A Cesano Fernando Fiorese è rimasto schiacciato da un albero

Carlo Testimona 07 novembre 2016 09:39

Due morti e 22 feriti. E' pesante il bilancio della tromba d'aria che ha investito Roma e la sua provincia nel pomeriggio di ieri. Un nubifragio durato poco più di 20 minuti ma che ha messo in ginocchio la Capitale, ma soprattutto il paesino sul litorale a nord di Roma.

Tutto è iniziato alle 17.30 quando la perturbazione, annunciata anche dall'allerta meteo rilanciata dalla Regione Lazio, si è concretizzato in un nubifragio che ha investito la Capitale. Pochi minuti di pioggia, quanto basta per provocare allagamenti, cadute di alberi e danni in giro per la città. Bastano pochi minuti per capire che il fulcro dell'emergenza è a nord della città, a Cesano, ultimo quartiere baluardo del XV municipio, e a Ladispoli. Qui una tromba d'aria ha travolto tutto ciò che ha trovato davanti. In particolare un palazzo è stato letteralmente sventrato: gli ultimi due piani sono crollati e la caduta del cornicione ha provocato la morte di un 47enne cittadino indiano, portato in ospedale, ma poi deceduto.

Pochi minuti dopo arriva la notizia del decesso di Fernando Fiorese che, a bordo della sua auto, è rimasto schiacciato dalla caduta di un albero. Inutili i soccorsi. (LEGGI QUI LA CRONACA DA CESANO)

Cinquanta le chiamate giunte al 118. Da segnalare, in particolare: il crollo di un gazebo in via Amadori a Roma (2 codici gialli trasportati uno al Gemelli e uno al San Filippo Neri); il crollo di un soffitto in un ristorante di Cerveteri (1 codice giallo trasportato all'Aurelia Hospital); il crollo di un albero a Cerveteri in via del Boietto con numerosi pazienti trattati sul posto; il crollo di parte di palazzine in via Ancona a Ladispoli con alcuni pazienti medicati sul posto.

I soccorsi sono stati difficoltosi a causa dei numerosi tronchi e rami che hanno invaso le carreggiate stradali: in molti casi le ambulanze del 118 hanno dovuto attendere che i vigili del fuoco riuscissero a ripristinare la viabilità.