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Cronaca

Terrorismo: la rete di Anis Amri progettava un attentato sulla metro B di Roma

L'attacco terroristico alla stazione Laurentina pianificato durante degli incontri al Centro Islamico di Latina avvenuti nel 2015

Un attentato alla Metro di Roma. Questo lo scenario indicato agli investigatori della Digos da Yakoubi Montassar, cittadino tunisino che frequentava il centro islamico di via Chiascio a Latina prima della partenza di Anis Amrì per la Germania, dove il 19 dicembre del 2016 piombò sulla folla a bordo di un tir provocando la morte di 12 persone e 56 feriti. Il possibile attentato alla stazione Laurentina della Metro B viene raccontato sulle pagine di Repubblica da Carlo Bonini e Fabio Tonaci. L'attentatore di Berlino venne poi ucciso tre giorni dopo nel corso di un conflitto a fuoco con la polizia a Sesto San Giovannin nel milanese. 

Attentato alla Metro B di Roma

In particolare il possibile attentato nella città culla della cristianità venne discusso per diverse settimane nel giugno del 2015 da un gruppo di tunisini, fra i quali l'attentatore di Berlino, che si riunivano nel Centro Islamico di Latina. Proprio qui i sette nordafricani avrebbero pianificato l'attentato alla stazione Laurentina della linea B della metro. Un piano mai passato alla fase operativa, con Anis Amrì che poi partì per la Germania dove, da solo, compì l'attentato a Breitscheidtplatz.

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Sempre secondo quanto scrivono i giornalisti di Repubblica, a raccontare alla Digos romana l'idea del possibile attentato fu, come detto, il tunisino Yakoubi Montassar, dopo essere stato arrestato per spaccio di droga. Di quella cellula tre tunisini vennero poi espulsi del territorio italiano tra il 2016 ed il 2017.  Le indagini durate circa 15 mesi hanno portato a scoprire la fitta rete di contatti tra Anis Amrì ed esponenti radicalizzati nell'area pontina, in particolare con Yakoubi Montassar , conoscente dell'attentatore di Berlino con cui venne a contatto a bordo del barcone che li portò a Lampedusa nel 2011. 

Da Latina all'attentato di Berlino 

Ottenuto un documento falso, dai quattro uomini arrestati nella giornata del 29 marzo nel casertano nell'ambito della Operazione Mosaico, Anis Amrì andò in Germania dove poi mise a segno l'attentato del mercato natalizio di Berlino. Insieme a loro è stato arrestato anche un quinto uomo, Abdel Salem Napulsi, nel cui tablet della stanza dove viveva nella zona di viale Marconi gli investigatori hanno trovato 31 video, fra i quali alcuni di propaganda dello Stato Islamico, ma anche un tutorial per la costruzione e l'utilizzo di lanciarazzi Rpg-7. Resta da comprendere per quale motivo l'attentato a Roma rimase solo teorico, un segreto che si è portato nella tomba l'attentatore di Berlino Anis Amrì. 

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