rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Acilia

Acilia: sequestrate le “Terrazze del Presidente”

Alla base del sequestro ci sono false domande di condono e verbali redatti con la collaborazione di funzionari del Campidoglio. Sedici le persone indagate per abuso di ufficio e falso. Tra loro anche funzionari del Comune

Il complesso immobiliare “Le Terrazze del presidente” di Acilia è stato posto sotto sequestro preventivo dalla procura di Roma. Un provvedimento che si inserisce nell’ambito di un’indagine su falsi condoni che vede tra gli indagati 16 persone tra funzionari dell'Ufficio condono edilizio del Comune, del XIII Municipio, più tecnici e rappresentanti legali delle società costruttrici che si sono succedute dal 2003.

In totale sono dodici i palazzi sott’accusa. Per i pubblici ministeri romani, Delia Cardia e Sergio Colaiocco, sarebbero stati realizzati sulla base di atti amministrativi resi nulli o falsificati.

Un affare da oltre centro milioni di euro che coinvolge mille e trecento appartamenti, 38 magazzini e un porticato. La maggior parte degli appartamenti è già stata venduta a terzi che i pm considerano in buona fede. Anche per questo oggetto del sequestro sono solamente gli immobili non occupati o rimasti per ora invenduti.

Gli accertamenti della procura hanno preso il via dopo l'inchiesta giornalistica della trasmissione “Report”di Raitre che lo scorso maggio aveva dedicato una puntata alla nascita e allo sviluppo di un vero e proprio quartiere, a ridosso della via Cristoforo Colombo, tra Roma e Ostia.

Da quanto emerso sinora, agli inizi degli anni Novanta, fu presentato un progetto per la costruzione di un complesso produttivo da parte della società Eur Servizi srl. Nel febbraio del 1995 i cantieri furono bloccati da una sentenza del Consiglio di Stato che aveva ravvisato una lottizzazione abusiva, motivata da una mancata programmazione urbanistica.

I cantieri rimasero bloccati per molto tempo, fino a quando non fu sfruttata l’entrata in vigore della legge 724/94 con la quale la società costruttrice chiese il condono per le strutture fino ad allora realizzate, ovvero poco più che gli scheletri di tutto il complesso. Richieste di condono tutte accolte dal Comune di Roma tra il 2003 e il 2004. In quegli anni furono così completati i complessi e vi fu la consegna dei primi lotti di case.

La procura ha basato la propria indagini sulla convinzione che le originarie richieste di condono siano state gonfiate a dismisura, fino a permettere la costruzione di più di 1000 appartamenti. Chi indaga ritiene che i titolari abbiano concordato con i responsabili dell'amministrazione capitolina di eseguire direttamente le opere di urbanizzazione necessarie.

Di questi interventi di urbanizzazione, è stata realizzata solo una minima parte, mentre il resto delle infrastrutture di cui dovrebbero giovarsi i residenti dell'intero comprensorio, è ancora assente.

Al momento sono escluse responsabilità penali per assessori e consiglieri comunali. Tra gli indagati della procura per ora ci sono funzionari dell’ufficio condoni del Campidoglio e del XIII Municipio, accusati di abuso d'atti d'ufficio per aver procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla società costruttrice.
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Acilia: sequestrate le “Terrazze del Presidente”

RomaToday è in caricamento