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Cronaca

Termini evacuata, per un'ora è caos totale: "Messi in fuga senza sapere perché"

Pochi, pochissimi, quelli che hanno visto l'uomo con il fucile giocattolo. A scatenare il panico l'arrivo in massa delle forze dell'ordine. Poi, una volta fuori, dagli smartphone il motivo della folle corsa

Le saracinesche che si abbassano, la gente che corre verso l'uscita, poliziotti e carabinieri incappucciati e armati fino ai denti, militari ovunque. Ieri per almeno 20 minuti Roma ha vissuto l'incubo di Parigi. "Faremo la fine del Bataclan", gridava una signora. A parlare è Michele un pendolare sulla quarantina che ieri come tanti si è ritrovato a Termini verso le 20. "Dovevo prendere un treno per tornare a Formia, quando all'improvviso si è scatenato il delirio. Nessuno ha capito niente, tutti correvano, ma non sapevano bene dove".

A scatenare il panico, più che l'uomo vestito di celeste, le forze dell'ordine che in massa e all'improvviso hanno fatto ingresso nella stazione. "Erano tutti vestiti di nero, con il volto coperto", racconta una lettrice a RomaToday. "Per un attimo ho pensato fossero loro i terroristi e che avremmo fatto la fine di Parigi, poi ho capito che non era così ed ho continuato a correre verso l'uscita, senza sapere bene perché e per dove".

Ad innescare il caos è stata la segnalazione dell'uomo con un kalashnikov in mano. "Sembrava vero", raccontano i testimoni. E dalle immagini interne il fucile sembrava esserci per davvero. Non il falso allarme insomma, quanto basta per trasformare una verifica in una vera e propria azione anti terrorismo. In pochi minuti la stazione si è riempita di forze dell'ordine ed è stato dato l'ordine di svuotarla. Da lì il panico generale.

Nel frattempo "la giacca celeste", con il regalo per il suo bambino, era già sul treno, dopo essere uscito dalla metropolitana, aver attraversato il forum sotterraneo della stazione ed aver imboccato l'ala destra di Termini, quella sul lato di via Giolitti dove stazionano i convogli regionali. In pochi l'hanno visto, tanto che ci conferma Michele "la notizia di quanto accaduto l'abbiamo appresa dai cellulari". Usciti dalla stazione l'attenzione si è infatti spostata sul web, a cercare notizie. Poche e confusionarie le primissime rilanciate da vari quotidiani. Si parlava di un pacco bomba in metro, di stazione chiuse, con Atac impegnata a smentire tutto. Poi a sciogliere i dubbi il profilo twitter di Ferrovie dello Stato. "Segnalato dalla Polfer un uomo armato. Evacuata l'area dei binari". "Sì, io l'ho appreso da lì" conferma un lavoratore della stazione. 

Termini evacuata per un allarme: le foto

La notizia dell'uomo armato in pochi minuti ha generato il panico, ma mentre la notizia si diffonde l'uomo si allontana da Roma e l'allarme scema. In stazione non c'è, fanno sapere fonti di polizia. Così alle 20.27 Termini torna tranquilla. Roma e l'Italia però no. Già, perché 10 minuti dopo il tweet di Ferrovie dello stato si materializza sotto forma di una fotografia, quella di un padre che ha preso un fucile giocattolo al figlio, ma che in realtà sembra essere un terrorista. 

Alle 21.20 la notizia del fermo, poi smentita, poi confermata e ridimensionata. L'uomo è stato individuato, fermato e rilasciato. Il fucile era evidentemente un'arma giocattolo, dirà il carabiniere libero dal servizio che si è ritrovato sul treno. Si sta cercando ancora ora di rintracciarlo, per chiarire definitivamente l'accaduto e chiudere la questione. 

Resta l'allarme sicurezza. Già perché da oggi in tanti si chiedono: "E se quel fucile non fosse stato giocattolo?". "Da piazza Bologna a Termini, nessuno lo ha fermato, in qualsiasi momento avrebbe potuto fare una strage". "Siamo davvero così al sicuro?"


 

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