Un film già visto. Stesso copione, stessi attori, stessi titoli di coda. Una metropoli sotto scacco del solito nubifragio. Qualche ora di pioggia torrenziale, tuoni, fulmini e raffiche di vento e la città è in ginocchio. Ogni volta la stessa storia, gli stessi errori, le stesse polemiche. Alle 16 spunta il sole, ma le strade della Capitale se la sono vista brutta ancora una volta, in una ventiquattr'ore di tensione col pensiero fisso all'alluvione di gennaio. 

15 GIUGNO - Si parte domenica, nel primo pomeriggio. Un muro d'acqua e vento si infrange sulla città. Basta poco e le strade sono laghi che sarebbe meglio attraversare in canoa. Criticità pesanti a Ciampino e sul Grande Raccordo Anulare, dove sembra di stare a Bangkok trent'anni fa. Scene da terzo mondo con automobilisti fuori dalle auto bloccati da un fiume in piena, all'uscita Appia-Ciampino (zona Gregna Sant'Andrea), in corrispondenza di un avvallamento del terreno. Una piscina sul Gra. 

Il tutto accanto a scene di ordinaria amministrazione che ordinaria non dovrebbe essere. Strade impraticabili, auto in sosta bloccate da alberi caduti, file di auto incolonnate sulla bretella dell'A24 e sulle consolari dove per ore si procede a passo d'uomo. 

Ma è quasi peggio per chi il mezzo non ce l'ha e lo aspetta alle banchine. Metro e trasporti danno forfait anche stavolta, con la chiusura di una delle due linee, la A, tra Anagnina e Cinecittà, rallentamenti e ritardi sulla Roma Lido (che già va singhiozzo con il sole) e sui treni regionali. In serata la bufera si placa, ma è solo un break perché alle 4 di notte tuoni e lampi ripartono come furie e un'altra bomba d'acqua assesta il colpo di grazia. 

16 GIUGNO -  In pochi romani sono riusciti a dormire stanotte. Video, foto, testimonianze di insonni che hanno immortalato il cielo apocalittico fanno il giro del web dall'alba. C'è chi racconta di tremori alle pareti di casa. E in strada si consuma un altro flagello con fiumi e laghi che in pochi minuti tornano a imprigionare la città. Un pessimo inizio settimana. 

La metro A è rimasta chiusa anche oggi fino alle 15 e quello che viene dalla sala operativa dei vigili urbani a metà giornata è un bollettino di guerra, un elenco di strade chiuse per allagamenti, smottamenti o alberi caduti. 

E se ieri era stata soprattutto Roma Sud a pagare il tributo più pesante al maltempo, la bomba d'acqua arrivata nella notte ha portato ripercussioni in tutta la città. Diverse le voragini aperte sulle strada, code di ore sulle consolari e auto deviate per chiusure dovute agli allagamenti.

PIOGGIA DI POLEMICHE -  Il film si ripete anche post acquazzone, con il mantra ormai noto: com'è possibile che Roma, dopo decine di episodi analoghi, non riesca ancora a superare l'esame? Che la giunta sia di destra o di sinistra non sembra cambiare granché. Alemanno come Marino sono attori dello stesso set. 

Il dito è sempre puntato contro la manutenzione ordinaria, leggi banalmente pulizia dei tombini, che sembra impresa impossibile. "E' inaccettabile per una Capitale trovarsi in questa situazione surreale, con alberi caduti, collegamenti interrotti, stazioni della metropolitana inondate. E tutto per una manutenzione ordinaria assente, per l'assenza di interventi che prevedano potature e monitoraggio delle alberature, pulizia delle caditoie e asfalto dalla capacità drenante. Chiedo all'assessore ai Lavori pubblici, Masini, in quale cassetto sia ormai perso il cronoprogramma degli interventi per la città". Così il consigliere Dario Rossin, consigliere capitolino di Forza Italia. Sembra di sentire le parole dell'opposizione, di sinistra, nell'era Alemanno. 

Anche oggi, come allora, gli attacchi al sindaco cadono fitti come il muro d'acqua. "Marino inadeguato", "Marino dimettiti", "Renzi cacci Marino". Seguiti dal più classico dei rimpalli di responsabilità con Improta che attacca Atac per i disagi nella metro chiedendo chiarimenti, e il primo cittadino che dà la colpa a chi non gli ha ancora permesso di mettere in sesto i conti. 

"In questo momento i ragionamenti sul bilancio e il piano di rientro sono molto legati al disagi che i cittadini devono sopportare per il maltempo - ha dichiarato - azioni come allacciamenti fognari, pulitura delle caditoie e altre azioni di manutenzione possono essere fatte appena il bilancio sarà approvato". Ma se è vero che i tombini sono ostruiti da secoli, che la manutenzione è di competenza comunale, e che quindi la responsabilità è nel merito direttamente individuabile, per alcuni pesanti disagi non si può dire altrettanto. E il sindaco lo sottolinea. 

"Ci sono elementi che vanno evidentemente al di fuori dalla responsabilità della città, come per esempio la manutenzione del Gra che è di competenza dell'Anas, anche se nell'immaginario collettivo non è così". 

INCHIESTA - Intanto, come già fatto in passato, si indaga. Gli inquirenti della Procura di Roma avvieranno un'indagine in merito ai disagi avvenuti in città. Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio il fascicolo d'inchiesta sarà avviato sulla base dell'esposto presentato dal Codacons e di altre denunce presentate da singoli cittadini e associazioni. Nella speranza di rispondere alla grande domanda: perché Roma non supera l'esame?

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