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Cronaca Tangenziale Est

Tangenziale Est, la petizione: "Intitoliamola a Paolo Villaggio"

La mobilitazione on line lanciata il giorno della morte: è l’idea di un 40enne romano che vive a Parigi, ispirato dalla famosa scena in cui Fantozzi si lancia per prendere il bus all'altezza della Casilina. "La Tangenziale è semplicemente fantozziana".

Una raccolta firme per chiedere alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, di intitolare la Tangenziale Est, croce e nessuna delizia di tutti i romani, a Paolo Villaggio: è l’idea di Michele Caruso, 40 anni, ingegnere elettronico romano che dal 2013 vive e lavora a Parigi.

Da quando ha lanciato la petizione, il giorno della morte di Villaggio, molte testate lo hanno cercato per intervistarlo. Salvo poi, alcune, ripensarci per il timore di trovarsi a che fare con il suo omonimo, noto alle cronache come il disturbatore delle radio romane e del programma Chi l’ha visto. “Girava voce che la tangenziale avrebbe avuto orari ancora più serrati”, racconta, al telefono da Parigi, Michele - e con voce ben differente dal disturbatore di cui sopra. “Ho pensato al traffico, a questo luogo così caratteristico del caos romano, e ho pensato a Fantozzi e alla famosa scena. Poi è arrivata la notizia della morte di Paolo Villaggio”. Il film, si sa, è il Fantozzi del 1975 diretto da Luciano Salce. Per arrivare a timbrare il cartellino d’entrata alle 8.30 precise - e, ça va sans dire, dormire fino all’ultimo momento utile - Fantozzi mette la sveglia “al limite delle possibilità umane” alle 7.51. Ma se il fato rema contro, il laccio di una scarpa si rompe e l’imprevisto fa saltare il timing perfetto di questa corsa all’ultimo minuto, che fare? Per prendere l'autobus in tempo, non resta che lanciarsi dal balcone su quel tratto all’altezza della Casilina. “Non l’ho mai fatto”, dice il ragionier Ugo alla moglie Pina. “Ma l’ho sempre sognato”

IL LINK ALLA PETIZIONE

Si aspetta una risposta dall’amministrazione? 
Non so come funzioni la politica romana, non mi interessa. Faccio altro nella vita e me ne tengo fuori. Non ho aspettative, niente di particolare, anche se la petizione sta riscuotendo successo e al momento ha già raccolto circa 4500 firme. Ho piuttosto lanciato un sasso. 

Cosa rappresenta per lei la tangenziale di Roma?
L’immagine classica dell’uomo comune vessato dal traffico. Per me la comparazione è con una città che da questo punto di vista è decisamente agli antipodi con la Capitale: da quando vivo a Parigi prendo solo i mezzi pubblici. Che, semplicemente, funzionano.

Oggi Roma è in tilt per lo sciopero dei mezzi…
Lo so, l’ho letto. E invece io qui in Francia il traffico non so davvero più cosa sia. Sono nato e cresciuto in zona Balduina: mi capitava, certo - come capita a tutti noi romani - di prendere la tangenziale, magari per andare a trovare degli amici che vivevano a San Giovanni. E non c’è niente da fare: ogni volta penso che la Tangenziale Est sia davvero fantozziana.  

Tornerebbe a vivere a Roma?
(Ride) Al momento, con piacere, la visito come turista una decina di giorni all’anno. D’estate, ad agosto, quando non c’è nessuno. 

Cosa rappresenta per lei Fantozzi? 
Tante risate da bambino. E tante risate amare da adulto. Del personaggio di Fantozzi mi piace il fatto che ogni volta abbia il coraggio di rialzarsi. 

Paolo Villaggio aveva scelto Roma come sua città di adozione
Roma è la città del cinema. Non poteva probabilmente essere altrimenti.

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