rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vigili e tangenti, Giuliani: "Mi vogliono incastrare, non mi dimetto"

La Procura sta indagando su un gruppo di vigili urbani e di tecnichi intorno a un presunto giro di mazzette. Alemanno convoca Angelo Giuliani, comandante del primo gruppo che, sulle pagine di Repubblica, ha dichiarato: "Non mi dimetto"

Tre vigili e due geometri indagati per concussione. Si è scatenata la bufera sul comando dei vigili urbani della capitale, nel mirino della Procura per un presunto giro di tangenti ruotate intorno a lavori di ristrutturazione avvenuti in pieno centro storico, Trastevere. I poliziotti avrebbero preteso mazzette da decine di migliaia di euro per spartirle poi con i tecnici. Un vaso di Pandora in piedi dal 2008 che oggi rischia di essere scoperchiato facendo saltare i vertici della polizia municipale capitolina. Il Campidoglio trema e convoca Giuliani, capo del primo gruppo, al quale, secondo quanto emerso, avrebbe fatto intendere di un possibile avvicendamento.

2008 - L'indagine sugli agenti infedeli è stata condotta dai colleghi del nucleo di polizia giudiziaria del primo gruppo: la loro informativa è sui tavoli dei pm. La prima tangente, in ordine di tempo, risalirebbe al 2008, dopo il sequestro di un'ex officina in via Natale del Grande, a Trastevere, che una coppia stava cercando di trasformare in appartamento. Protagonista un funzionario dell'edilizia, che pretende 12 mila euro sostenendo che in ufficio, via fax, è arrivato un esposto in base al quale la ristrutturazione è abusiva. I soldi, spiega, servono per i tecnici che devono seguire l'iter burocratico e per l'avvocato che cercherà di ottenere la rimozione dei sigilli.

2009 - Alla fine del 2009 nel mirino degli agenti entra Paolo Bernabei, imprenditore, che sarà costretto a sborsare ben 30 mila euro. Bernabei voleva ristrutturare  un magazzino in via della Luce, sempre in zona Trastevere e per farlo consulta un amico che gli consiglia un geometra che verrà pagato nel giugno 2010. Peccato che, ai regolari 8 mila euro per la prestazione si aggiungano altri 30 mila euro "per gli amici". E non è finita: dopo un anno i due vigili appaiono di nuovo e sostengono che l'imprenditore è stato denunciato per un abuso edilizio. L'esposto però si rivela falso: il piano, probabilmente, era estorcere altri soldi al malcapitato.

IN CAMPIDOGLIO - Allarmato dagli scandali emersi il sindaco Alemanno, dopo aver sentito via telefono i pm, ha convocato nella giornata di ieri il comandante del primo gruppo Angelo Giuliani. Da quanto emerso non sembra che a Giuliani sia stato chiesto in modo esplicito di dimettersi ma che, quanto meno, gli sia stato prospettata la possibilità di una sostituzione a breve termine. Il comandante nel frattempo tenta disperatamente di difendere la sua posizione e, in un'intervista a Repubblica, dichiara: "Ho parlato a lungo con il sindaco, non mi ha chiesto di dimettermi, qualcuno ha detto "mi ha fatto pressione per le sponsorizzazioni", "mi ha costretto a pagare". Ma come avrei fatto? Non sono sul campo da anni. Non vado in strada, non ho il controllo della città. Falsità". E ancora: ""Mi vogliono incastrare. Mi accusano di essere a capo di una cupola malavitosa. Una cosa pazzesca. Io sono il comandante dei vigili di Roma. Sono una persona pulita".
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vigili e tangenti, Giuliani: "Mi vogliono incastrare, non mi dimetto"

RomaToday è in caricamento