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Cronaca

Accorpamento dei Commissariati, è allarme sicurezza: Roma perderà 10 presidi di polizia

Il progetto illustrato dal Questore Niccolò D'Angelo ai sindacati. Guerrisi, segretario romano Consap: "Una scure che taglia ancora sui bisogni prioritari della popolazione"

Spending review, razionalizzazione delle spese, accorpamenti, progetti per la sicurezza. Sono le parole d'ordine con cui il Questore di Roma Niccolò D'Angelo ha illustrato ai sindacati quello che accadrà a Roma. Una chiacchierata informale, per idee ancora in via di definizione, ma che viaggiano su un solco ben definito: il taglio di alcuni presidi di polizia. Già perché dietro le parole per edulcorare la pillola, la realtà è quella di alcune zone che resteranno sguarnite. A denunciare quel che sta accadendo è il segretario romano del Consap, Gianluca Guerrisi, il quale non ha dubbi: "Si tratta di una scure che agisce sulla sicurezza. Sarà difficile lavorare".

Segretario, cosa succede?
Mercoledì nel corso di un incontro in Questura, il Questore D'Angelo ci ha illustrato quello che accadrà a Roma come conseguenza del progetto nazionale di razionalizzazione dei commissariati. In tutta Italia, secondo le indicazioni sulla spending review del Governo Renzi, sono 300 i presidi di polizia a rischio. Il taglio colpirà anche Roma. Secondo i nostri calcoli sono in tutto una decina.

Il tutto alla vigilia del Giubileo e dopo le parole di Gabrielli che indicava nella sicurezza una priorità. Non è una contraddizione?
Certo, assolutamente. Purtroppo mentre si dice a tutti i livelli e in tutte le sedi che Roma ha bisogno di uomini, mezzi e strutture per garantire la sicurezza necessaria ai cittadini, ci convocano i responsabili della Questura per dirci che altri presidi di polizia saranno smantellati. Una scure che taglia ancora su un  bisogno centrale della popolazione, la sicurezza.

Nella sostanza cosa accadrà?
Il progetto è quello che prevede l'accorpamento di molti commissariati. Ci sono stati presentati degli studi in base ai quali ci sono strutture che lavorano poco e per questo possono essere messe insieme ad altre. Di fatto però se tre commissariati diventano uno, c'è un taglio ai presidi. E' nei fatti.

Quali sono questi accorpamenti?
Tutto è in via di definizione. In base a quanto abbiamo appreso Porta Pia, San Lorenzo e Sant'Ippolito faranno capo ad un unico commissariato. Stessa sorte per Torpignattara e Porta Maggiore. Anche commissariati storici finiscono sotto la scure. San Giovanni non ci sarà più e sarà unito ad Appio Nuovo, così come Monte Mario, che sarà una struttura unica con Prati. Trastevere invece sarà accorpato con San Paolo e Monteverde. Stessa sorte per Villa Glori e Vescovio. Tutta da capire invece la sorte per i presidi di Albano e Genzano che sembrano destinati alla chiusura.

Una bella mazzata. Quali sono i numeri attuali?
Parliamo di trentanove commissariati a Roma e dieci in provincia. Se facciamo i calcoli una decina di presidi verranno meno.

I cittadini non la prenderanno bene, non crede?
Molti cittadini sono già venuti a conoscenza di questo progetto e non l'hanno presa bene. Ci stanno contattando per sapere cosa accadrà. E' difficile non essere dalla loro parte e riesce difficile biasimarli quando poi, proprio per questi vuoti che andiamo a lasciare, si organizzano con forme di controllo private.

Qual è la vostra posizione?
La Consap da sempre chiede di investire nella sicurezza. In un paese e quindi nelle sue città la tranquillità e la salute sono da sempre le priorità assolute, mi sembra di assistere al lento declino degli ingredienti fondamentali per garantire il vivere civile. Vorremmo che il Capo del Governo e tutte le autorità preposte esaminassero ancora con più attenzione le nostre segnalazioni che sono figlie dei disagi di chi vive in strada. Oggi Roma ha circa 1000 agenti in meno e la nostra età media si aggira sui 42/45 anni. Il tutto per non parlare dei prossimi pensionamenti che arrecheranno altri disagi.

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