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Cronaca Casal de Pazzi / Via Raffaele Majetti

Carcere Rebibbia: parenti forniscono Subutex ed hashish ad un detenuto durante il colloquio

Il 30enne è stato scoperto dagli uomini della Polizia Penitenziaria. Il segretario generale dell'Osapp: "Agenti svolgono funzione di tutela"

Un normale colloquio con i parenti nel corso del quale il detenuto è stato rifornito di hashish e pasticche di Subutex. E' accaduto nella giornata di giovedì 11 ottobre nel reparto colloqui del carcere di Rebibbia. L'uomo, un detenuto italiano di 30 anni, ha quindi provato a nascondere quanto fornitogli ma è stato scoperto dagli agenti della Polizia Penitenziaria che gli hanno trovato e sequestrato 30 pasticche di Subutex e 17 grammi di "fumo". Lo rende noto l'Osapp. 

Subutex ed hashish durante il colloquio con i parenti a Rebibbia 

Come scrive ancora il sindacato dei baschi azzurri: "Il rinvenimento è stato possibile solo grazie all'attento controllo ed al buon operato di coloro che erano addetti al servizio di vigilanza e coordinamento dei colloqui ed anche grazie ad un attento lavoro di osservazione che ogni giorno viene svolto dagli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria".

Funzione di tutela per l'intera collettività 

"All'esterno del carcere - commenta Leo Beneduci, segretario generale dell'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria - forse non ci si rende conto di cosa significhi il consumo degli stupefacenti da parte dei detenuti e quale danno procuri in realtà non solo al personale che è poi costretto a subire insulti e violenza ma anche per la società che riceve dal carcere soggetti non recuperati". "Per tale motivo - conclude il segretario dell'Osapp - va reso merito alle centinaia di poliziotti penitenziari che nel continuo rinvenimento di stupefacenti destinati ai detenuti, oltre a compiere uno dei loro principali doveri, svolgono una funzione di tutela per l'intera collettività". 

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