Stupro, si cercano i responsabili, la vittima: “Voglio andare via dall'Italia”

Le luci del Colosseo illuminano una nuova violenza perpetrata contro una donna a Roma, mentre le forze dell'ordine cercano di individuare i responsabili dello stupro avvenuto in pieno centro, in via San Sebastianello e le forze politiche si scontrano sulla sicurezza nella capitale. Intanto lei, la vittima di questa nuova violenza al corpo e alla dignità della donna sembra avere un unico e comprensibile desiderio: quello di lasciare e dimenticare Roma: “Ora basta però quello che è successo è successo, voglio essere lasciata in pace, voglio andare via dall'Italia”

LA VIOLENZA La studentessa spagnola denunciò lo stupro venerdì scorso e, oltre alla tragicità della notizia, ha sorpreso e scosso sapere il luogo in cui la violenza è stata consumata: in pieno centro, in via San Sebastianello a pochi passi dalla scalinata di Trinità dei Monti. Sul fronte delle indagini, la polizia sta concentrando l'attenzione sulle immagini girate dalle due telecamere di sorveglianza che si trovanonella via, vicino a piazza di Spagna, dove sarebbe avvenuta la violenza.  La studentessa spagnola ha raccontato di essere stata aggredita da due italiani, uno solo dei quali l'avrebbe violentata, minacciandola con un coltello.

LE INDAGINI Si cerca di identificare gli aggressori della ragazza. I filmati verranno mostrati nei prossimi giorni alla giovane spagnola. Grazie alla descrizione della ventitreenne sono stati disegnati degli identikit. Gli investigatori non escludono peraltro ipotesi diverse sulla nazionalità degli aggressori. Altri elementi utili potrebbero venire dalle tracce e dalle impronte digitali raccolte dalla scientifica nella stradina a pochi passi da Trinità dei Monti. I risultati degli esami verranno poi comparati con il database delle forze dell'ordine per verificare se, ad esempio, i due uomini abbiano precedenti. La stessa procedura sarà seguita per cercare di ottenere, a partire dagli stessi reperti, il Dna degli aggressori. Oggi, intanto, 80 volanti della polizia hanno pattugliato la città, secondo quanto reso noto dalla questura.

ALEMANNO E L'OPPOSIZIONE La seconda violenza sessuale denunciata in pochi giorni, dopo quella subita da una turista statunitense lunedì scorso a Villa Borghese, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza a Roma. In attesa di riuscire a dare un nome e un volto ai due responsabili dello stupro denunciato venerdì notte dalla studentessa spagnola a Roma, l'episodio alimenta ancora la polemica politica sulla sicurezza nella capitale. Il sindaco, Gianni Alemanno, ha fatto accendere le luci del Colosseo in segno di solidarietà con la vittima, ma l'opposizione torna all'attacco parlando di "città insicura".
"Un gesto simbolico, ma significativo - ha detto il sindaco - per far luce sui casi di prevaricazione nei confronti delle donne ed evitare che episodi del genere restino nell'ombra". Un gesto che certo non placa gli attacchi dell'opposizione al sindaco sulla sicurezza, definiti ieri da Alemanno "sciacallaggio". "Alemanno, il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto, accusa le opposizioni di speculare sull'ennesimo caso di violenza in città - sostiene il segretario del Pd di Roma Marco Miccoli -. Ma fu proprio il sindaco, quando era all'opposizione e anche nella campagna elettorale del 2008 a speculare in maniera vergognosa e demagogica su ogni episodio di violenza che avveniva in città, promettendo che, con lui sindaco, tutto ciò non sarebbe più avvenuto". Secondo il Partito democratico della capitale, il fallimento di Alemanno in questo campo è evidente. "Questa sinistra incapace di fare, ma solo di chiacchierare, confonde il miglioramento (della situazione della sicurezza, ndr) con la perfezione - ribatte il delegato del sindaco per la sicurezza, Giorgio Ciardi -.Lasciamo che continui a chiacchierare, noi continueremo a fare".