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Cronaca

Caffarella, si riapre la pista del “monco”: la polizia in Romania

La Questura vuole effettuare le analisi sul Dna del 22enne che però avrebbe già fornito un alibi. Potrebbe essere lui l'uomo descritto dalla quattordicenne

Incassato l'esito negativo sugli esami del Dna dei due romeni, la squadra mobile di Roma ha, anche se non ufficialmente, riaperto le indagini a caccia di un terzo uomo: il monco. E' su molti giornali di oggi infatti la notizia che vorrebbe un funzionario della squadra mobile di Roma in Romania per effettuare il test del dna sul 22enne senza quattro dita.

Ma facciamo un passo indietro, cercando di capire chi è “Il monco”. La quattordicenne violentata nella sua descrizione ha parlato  di un uomo moro, con l’attaccatura dei capelli bassissima, la carnagione scura, il naso da pugile e quattro dita mancanti ad una mano. Proprio quest'ultima caratteristica ha fatto credere alla polizia, nelle immediate ore successive allo stupro, di avere in mano il colpevole.

Non a caso la squadra mobile di Roma ordinò subito accertamenti su un romeno che presentava proprio quelle caratteristiche. A smontare gli “entusiasmi” però ci pensò un'informativa della polizia romena che attribuiva al “monco” un alibi. La pista fu così abbandonata. Il mistero del "monco" rimase in piedi fino alla conferenza stampa convocata per raccontare dell'arresto di Loyos e Racz. Tutti i giornalisti erano convinti che uno dei due fosse "il monco", ma il capo della squadra mobile Rizzi spiegò dell'alibi che indirizzò le indagini altrove. Quella caratteristica fornita dalla ragazza fu così derubricata con un "si era sbagliata".

Ora che però le indagini sembrano prendere una piega inattesa ogni pista va verificata fino in fondo ed ecco perché gli inquirenti vogliono vederci chiaro sul 22enne romeno.

La chiave per risolvere il caso sarebbe la testimonianza di Loyos. Il “biondino”, che prima ha testimoniato, facendo il nome di Racz, “faccia da pugile”, e poi ha ritrattato, secondo la procura, ma anche secondo lo stesso Racz, nasconderebbe qualcuno. E questo qualcuno potrebbe essere proprio il monco.

Lunedì intanto il Tribunale del Riesame si riunisce per decidere sulla istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Racz e Loyos. Nonostante le parole dei giorni scorsi, per gli inquirenti la situazione è piuttosto ingarbugliata e la decisione della conferma del fermo è tutt'altro che scontata.
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