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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Studentessa di Tor Vergata vince secondo premio del “Berlin Startup Calling 2015”

Sogol Sheydaei ha vinto il secondo premio del concorso grazie al suo progetto "Home LED Incubator"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Sogol Sheydaei (25) è la vincitrice del secondo premio del concorso Berlin Startup Calling organizzato dal portale ShopAlike.it


La giovane studentessa sta conseguendo un master in Business Administration presso l’università di Tor Vergata ed ha ottenuto il secondo premio del concorso grazie ad un’idea di business che siamo certi entusiasmerà tutti i possessori di pollice verde.


Home Led Incubator (questo il nome del progetto) è un incubatore per piante pensato per una dimensione casalinga. La camera di incubazione ha la dimensione di un piccolo frigorifero e controlla automaticamente l’ambiente di crescita di una pianta, regolandone la temperatura, il livello di umidità e le condizioni di illuminazione.


L’illuminazione, in particolare, è implementata tramite LED luminosi grazie ai quali è possibile fornire esattamente lo spettro di luce di cui la pianta necessita per la sua crescita, eliminando le frequenze che favoriscono lo sviluppo di parassiti.


Una volta sviluppato, il progetto si rivolgerà a tutti gli amanti del giardinaggio amatoriale che abbiano voglia di crescere piante e fiori all’interno di spazi limitati, in modo organico e con costi contenuti. La possibilità di coltivare senza terra - adottando ad esempio una coltivazione idroponica - rende inoltre il prodotto particolarmente adatto a scuole, ospedali, uffici e altri luoghi pubblici.

Q&A con la creatrice del progetto Sogol Sheydaei

Come ti è venuta l’idea per il progetto?


Sono sempre stata appassionata di giardinaggio. Nel corso degli anni mi sono cimentata in esperimenti di giardinaggio più o meno fallimentari per riuscire a crescere le mie piante in un contesto urbano, ma raramente ho ottenuto la perfezione che si trova nelle serre. Una volta capito che il problema risiedeva principalmente nell’ambiente di coltura ho provato a trovare una soluzione e Home Led Incubator è piano piano venuto alla luce.    

Puoi spiegarci più in dettaglio la scienza dietro al tuo progetto ed in particolare che benefici porta l’utilizzo di LED?


Il vantaggio principale legato all’utilizzo di LED è quello di generare spettri di luce di intensità e lunghezza d’onda molto precisi, garantendo alle piante un ambiente idoneo e controllato. La luce generata da LED, inoltre, regola alcuni geni all’interno della pianta, facendo sì che molti dei miglioramenti apportati permangano anche fuori dall’incubatore.
Tra i vantaggi secondari troviamo: l’efficienza energetica, l’uso di corrente continua facile da controllare, la ridotta dimensione dell’apparato di illuminazione (e quindi del dispositivo), il fatto che operi a basse temperature e abbia una ridotta energia termica in uscita.
Le piante trattate con luce a LED sono solitamente di bassa statura, fioriscono prima delle altre e sembrano essere particolarmente produttive in termini di metaboliti secondari. 

Uno degli aspetti più interessanti della tua idea è il suo essere finanziariamente accessibile alla famiglia europea media. Pensi che l’incubatore sia accessibile anche in termini di conoscenze oppure risulterà complicato da usare per chi non è esperto di ortocoltura?


Una volta prodotto l’incubatore, svilupperò sistemi di coltura ad-hoc per diverse impostazioni luminose da fornire all’utente finale in pacchetti al momento dell’acquisto.  
In generale, comunque, i parametri dell’incubatore sono regolati automaticamente da un software memorizzato all’interno del suo PLC e questo rende il dispositivo decisamente user-friendly.
 

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