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Cronaca

Stadio della Roma: revocati gli arresti domiciliari a Luca Parnasi

L'imprenditore era stato arrestato a giugno nell'ambito dell'inchiesta per lo stadio della Roma. Resta l'obbligo di firma e di dimora a Roma

Obbligo di firma tre volte la settimana e obbligo di dimora nella Capitale. Il Giudice per le indagini preliminari Maria Paola Tomaselli ha deciso di raccogliere le istanze dei difensori di Luca Parnasi. Vengono così revocati gli arresti domiciliari che, dal 20 luglio 2018, erano scattati nei confronti del noto imprenditore romano.

Dal carcere all'obbligo di firma

Luca Parnasi è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell'ambito dell'inchiesta per la realizzazione dello Stadio della Roma. Era stato subito arrestato e condotto in carcere il 13 giugno ma poi, un mese più tardi, il Gip aveva accettato di sostituire la misura carceraria con quella degli arresti domiciliari. Una decisione, anche in quel caso maturata dal giudice Tomaselli, avvenuta a seguito degli interrogatori resi che avrebbero attenuato le probabilità di inquinamento probabotorio.

Chi è Luca Parnasi

Le indagini e l'accusa

Luca Parnasi era stato uno dei nove arrestati nell'ambito dell'operazione "Rinascimento". La misura, messa in campo dai Carabinieri del Nucelo Investigativo del Comando Provinciale di roma, erano scattate a seguito delle indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Procuratore Barbara Zuin. Indagini portate avanti con intercettazioni telefoniche ed ambientali. Parnasi avrebbe promesso a Luca Lanzalone, che per conto del Campidoglio ha seguito le vicende del nuovo stadio prima di diventare presidente di Acea, consulenze per il suo studio legale del valore di 100 mila euro e avrebbe garantito il suo aiuto nella ricerca di una casa e di uno studio nella Capitale.

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