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Cronaca Finocchio / Via Mussomeli

Spari a Finocchio, banale lite fuori dal bar si trasforma in tentato omicidio

E' successo all'esterno di un bar in via Mussomeli. In manette tre persone, che vivono in delle roulotte lì vicino, tutte già noti alle forze dell'ordine

Una banale lite sarebbe potuta trasformarsi in tragedia nella borgata Finocchio. E' successo alle 20:30 dello scorso 15 novembre. Tre cittadini italiani, di origine sinti, di 58, 31 e 23 anni hanno esploso almeno tre colpi di pistola all'indirizzo di 4 giovani albanesi all'esterno di un bar in via Mussomeli.

TENTATO OMICIDIO - I tre, giostrai di cui uno di Novara, sono stati individuati e arrestati dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Vergata, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo Aliquota Radiomobile della Compagnia di Frascati.

I tre italiani, di origine sinti tutti già noti alle forze dell’ordine, che sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria con l'accusa di "tentato omicidio in concorso e ricettazione" e portati in carcere a Regina Coeli, in attesa della convalida da parte del Gip.  

LA TESTIMONIANZA DELLE VITTIME - Intervenuti sul posto subito dopo i fatti, i Carabinieri hanno raccolto la denuncia dei giovani albanesi che per sfuggire ai colpi si erano rifugiati all'interno del bar. Sono state raccolte le prime testimonianze che indicavano quali autori tre uomini poi fuggiti a bordo di una Nissan Micra.

CACCIA ALLA NISSAN - I Carabinieri hanno quindi eseguito i rilievi tecnico scientifici e hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei negozi nella via, dalle quali è stato possibile risalire alla targa dell’auto utilizzata dai malviventi. 

LA PERQUISIZIONE - In poche ore, i Carabinieri sono così giunti ai tre complici che vivono nella stessa zona teatro degli spari, in delle roulotte dove all'interno, anche grazie all’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, sono stati rinvenuti una paletta segnaletica come quelle in uso alle Forze dell'Ordine, una placca metallica raffigurante la fiamma dell'Arma dei Carabinieri, di libera vendita, 4 targhe di autovetture risultate rubate e i berretti ed i vestiti indossati durante gli spari .

Spari a Tor Vergata: le foto

L'autovettura utilizzata dai tre era stata lasciata in un parcheggio di un supermercato di via della Tenuta di Torrenova dove è stata rinvenuta e sequestrata dai militari, a pochi metri dal Policlinico di Tor Vergata. 

ALTRI SPARI SUL RACCORDO - Nel corso delle accurate indagini i Carabinieri di Tor Vergata hanno avuto modo di accertare che gli stessi fermati, poche ore prima degli spari davanti al bar, si erano resi responsabili di un episodio analogo sul Grande Raccordo Anulare, tra le uscite 23 e 28.

Sempre a bordo della Nissan Micra, dopo aver affiancato un'altra auto senza speronarla, con manovre repentine e pericolose, avevano intimato al conducente di fermarsi. La vittima designata, però, senza perdere la calma, ha proseguito la marcia senza fermarsi. A quel punto i tre lo hanno raggiunto, avvicinato e mentre uno gli mostrava la paletta, la stessa sequestrata dai Carabinieri, un altro gli sparava contro con la pistola colpendo l'auto all'altezza del paraurti, per fortuna senza ferirlo, per poi dileguarsi. Un tentato furto andato male.

"DENUNCIATE" - Su questa vicenda sono in corso ancora accertamenti. I Carabinieri, infatti, stanno verificando se i tre gioiastrai avevano in passato tentato il colpo del "finto agente" per rapinare le loro vittime. A tal proposito il Capitano Melissa Sipala, comandante della Compagnia di Frascati che ha coordinato le indagini lancia un appello: "Chi ha subito furti, o tentativi di furti come quello sul Raccordo faccia denuncia presso qualsiasi stazione dei Carabinieri". 

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